In Russia è ufficialmente iniziata la lunga corsa alle elezioni presidenziali del 2018 e Vladimir Putin ha già il suo primo sfidante: Grigory Yavlinsky, economista e fondatore del partito social-liberale e filo occidentale Yabloko, una vecchia volpe della politica russa che ha già provato a conquistare il Cremlino nel 1996 sfidando Boris Eltsin (raccolse il 7,3%) e nel 2000 contro Putin (5,8%).
Yavlinsky è stato nominato la scorsa settimana durante il congresso di Yabloko con l’auspicio che il suo nome possa coalizzare i vari partiti di opposizione e creare un’alternativa a Putin. Il partito della mela aveva eletto un nuovo portavoce, Emilia Slabunova, nell’ambito di un rinnovamento dei propri vertici, una scelta che pareva indicare in lei la possibile candidata alle presidenziali. Invece il partito ha scelto un’altra carta, pescando il nome più importante dal mazzo, quello del fondatore e del leader storico della formazione di ispirazione liberale.
«Nominiamo il nostro candidato alla presidenza della Russia, il leader in cui crediamo», ha detto la Slabunova al congresso. «Grigory Yavlinsky personifica un’alternativa a Vladimir Putin e al suo sistema, un’alternativa futura: Yavlinsky diventerà il presidente la cui politica estera sarà la politica del farsi amici, non nemici».
Nel suo discorso il candidato presidente di Yabloko ha detto che «il principale ostacolo sulla strada verso il futuro non è tanto Putin e il suo sistema, ma la frustrazione e l’apatia. Un rivale serio tanto quanto chi siede al Cremlino e alla Duma». Yavlinsky ha anche definito il valore di base che caratterizzerà la sua campagna elettorale. «La mia idea è che una persona sia al di sopra di ogni ideologia, insisto sul fatto che l’unica vera idea nazionale per tutta la Russia sia il rispetto, il rispetto per le persone».
Puntando sull’economista, come accennato, l’obiettivo di Yabloko è quello di costruire un’alleanza tra le forze di opposizione. Sono in corso trattative con il partito Parnas (partito della libertà popolare) di Mikhail Kasyanov e Alexey Navalny, un’operazione che avrebbe come primo obiettivo quello di superare lo sbarramento del 5% alle elezioni parlamentari di quest’anno, un appuntamento a cui Yavlinsky si potrebbe presentare come capolista e che potrebbe sfruttare in vista del 2018 e intanto provare a rientrare alla Duma.
Intanto il candidato di Yabloko ha avuto l’appoggio di due ex di Parnas: Vladimir Ryzhkov e Dmitry Gudkov, l’unico parlamentare indipendente della Duma. «L’opposizione non deve avere solo una sola lista di candidati alle elezioni della Duma, ma anche un solo candidato alla presidenza nel 2018, ha sottolineato Ryzhkov, che non sarà solo un candidato dei democratici russi ma una vera alternativa al regime di Putin».
«Non voglio nessuna guerra, non voglio l’isolamento del mio paese, non voglio essere l’unico deputato indipendente», ha detto Gudkov, ricordando come da giovane, la prima volta che votò alle presidenziali, scelse proprio Yavlinsky.
Pubblicato su Italia Oggi, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi