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L’importante ruolo dell’Osservatorio Nazionale per la qualità del paesaggio

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Nel Rapporto ISPRA 2015 sul consumo di suolo si legge che “il nostro paese ha un livello di consumo di suolo tra i più alti in Europa, nonostante le peculiarità del territorio italiano dovute alle caratteristiche orografiche e ambientali, che dovrebbero (o avrebbero dovuto) evitare l’espansione urbana in zone ad elevata fragilità ambientale e territoriale. La limitazione del consumo del suolo è, quindi, unitamente alla messa in sicurezza del territorio, una direzione strategica per l’Italia: la ripresa dello sviluppo del paese non può procedere senza proteggere il territorio dalla minaccia del dissesto idrogeologico e della desertificazione, senza protezione per gli usi agricoli e, soprattutto, senza tutela e valorizzazione delle risorse territoriali e culturali, che costituiscono il cuore della qualità ambientale indispensabile per il nostro benessere e per mantenere la bellezza di un paesaggio noto in tutto il mondo“.

L’importanza della difesa del paesaggio è finalmente al centro dell’attenzione e delle politiche pubbliche
; a tale riguardo, l’ISTAT è impegnata nello sviluppo e nella promozione di un set di indicatori per la misurazione del Benessere Equo e Sostenibile (Progetto BES). Uno dei dodici “domini “di analisi considerati riguarda appunto il paesaggio e il patrimonio culturale, con un’analisi approfondita che ne sottolinea l’importanza anche per le ricadute sociali.
Il Rapporto evidenzia, tra le altre cose, che le diversità regionali sono sintetizzate nel giudizio dei cittadini sul paesaggio, in termini di insoddisfazione (per il luogo di vita) e di preoccupazione per il degrado. Il significato dei due indicatori è molto diverso, dal momento che l’insoddisfazione per il paesaggio del luogo di vita è una condizione verosimilmente associata a situazioni di disagio abitativo e marginalità economica, mentre la preoccupazione per il deterioramento del paesaggio esprime la sensibilità al tema della tutela, che si può supporre più sviluppata in contesti caratterizzati da una migliore qualità della vita (per livelli più elevati di istruzione e di reddito) e/o da un’economia largamente basata sulla valorizzazione del patrimonio paesaggistico.
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In questo scenario riveste un ruolo fondamentale l’Osservatorio Nazionale per la qualità del paesaggio, istituto ai sensi dell’art. 133 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42/2004), con il compito di formulare studi, analisi e proposte su cui il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e le Regioni definiscono d’intesa le politiche per la conservazione e la valorizzazione del paesaggio.

L’assunto fondamentale e il punto di partenza dell’Osservatorio è la tutela vista come strumento di sviluppo sostenibile, di salvaguardia del territorio e di promozione del turismo: tutela quindi come servizio e opportunità e non come un freno, perché una buona tutela che esca dagli ambiti solo vincolistici ma che sia parte attiva della programmazione della gestione del paesaggio e del territorio è un servizio al cittadino per un bene comune.
Per questo l’osservatorio nasce come nucleo fondamentale per costruire, in supporto alle Soprintendenze, una politica del paesaggio, vera identità e testimonianza dell’unicità dell’Italia dove il territorio ne denota l’identità geografica
.

L’Osservatorio, ricostituito e presieduto dal Sottosegretario di Stato, On.le Ilaria Borletti Buitoni, opera dal dicembre del 2014 e in poco più di un anno, le attività si sono principalmente concentrate nei seguenti ambiti:

– Monitoraggio sullo stato della pianificazione paesaggistica; particolare attenzione è stata riservata, anche mediante una dedicata e specifica attività di supporto, ai processi che hanno portato alla definizione della pianificazione paesaggistica in Toscana e Puglia. L’Osservatorio ripone attualmente una particolare cura a quelle regioni (in particolare Lazio e Piemonte) nelle quali l’approvazione dei nuovi piani ai sensi del Codice del 2004 è in una fase assai avanzata. In ordine all’interferenza della normativa regionale con la tutela e la pianificazione paesaggistica, l’Osservatorio, su sollecitazione dell’Ufficio legislativo del MiBACT ha esaminato le leggi urbanistiche di Umbria e Liguria (successivamente impugnate dal Governo);

– Minacce al paesaggio – L’Osservatorio si è occupato, anche attraverso la redazione di specifici documenti per la proposta di più adeguate normative per la tutela del paesaggio, dei seguenti temi:
Impianti eolici e paesaggio: in particolare, nella riunione del 15 dicembre 2015 l’Osservatorio ha approvato il documento Note di sintesi sullo stato dell’arte e proposte per la definizione di linee di azione da parte del MiBACT”;
Consumo di suolo: si evidenzia che nella medesima giornata l’Osservatorio ha approvato il documento Osservazioni al ddl “Contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato” (AC 2039). Tale documento, inviato ai Presidenti delle Commissioni parlamentari competenti, è stato inoltre fatto proprio dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati in sede di parere alla proposta di legge;
Questione “Grandi Navi” nell’ambito della tutela del sito Unesco “Venezia e la sua laguna” – L’Osservatorio ha sempre seguito con grande attenzione tale questione per le ricadute che essa ha per la tutela paesaggistica di Venezia e dell’ecosistema della laguna. Insistendo sulla necessità di una effettiva valutazione circa la sostenibilità dei flussi turistici;
Piano Casa Liguria: L’Osservatorio ha esaminato e collaborato con l’Ufficio legislativo nell’analisi delle criticità della legge regionale specie per le conseguenze che essa ha sul bene paesaggistico “parchi e riserve nazionali o regionali”. Per completezza di informazione si aggiunge che il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 19 febbraio 2016, ha deliberato di impugnare la legge regionale ligure alla Corte costituzionale;
Paesaggio e Turismo – Su richiesta della Direzione Generale Turismo, l’Osservatorio è stato sollecitato a collaborare sul Piano Strategico del Turismo soprattutto negli ambiti della visione strategica, delle policy territoriali, dei progetti interregionali e strategici, sugli standard per i regimi di aiuto per le imprese turistiche e sulla definizione delle best practices. L’Osservatorio ha condiviso tali profili con i referenti degli Osservatori regionali e locali per l’individuazione di auspicabili collaborazioni;
La tutela dei centri storici in relazione ai siti dichiarati Patrimonio dell’umanità dall’Unesco – L’Osservatorio ha posto grande attenzione al tema, soprattutto relativamente al caso del centro storico di Roma, sviluppando un approfondito dibattito in merito alle relazioni con la pianificazione paesaggistica.
Su invito dell’Osservatorio Nazionale per la qualità del paesaggio, e grazie all’impulso del Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali e al Turismo con delega al paesaggio Ilaria Borletti Buitoni, si sono riuniti di recente a Roma i rappresentanti di 19 regioni e della provincia autonoma di Trento , in rappresentanza dei rispettivi Osservatori del paesaggio, oltre ad una ampia delegazione degli Osservatori locali del paesaggio del Piemonte, Veneto, Puglia e Toscana.
L’incontro ha dato avvio a un lavoro congiunto, imperniato sulla condivisione delle conoscenze e delle migliori pratiche maturate nella costruzione dei piani paesaggistici, con l’obiettivo di promuovere la sensibilizzazione sul paesaggio e perseguire una maggiore integrazione fra politiche.
“Esprimo grande soddisfazione – ha affermato il sottosegretario Borletti Buitoni a conclusione della giornata di lavoro – per la piena e non scontata disponibilità alla collaborazione espressa da tutti i partecipanti.
Ho fiducia che sia questa la strada, come ci indica anche la Convenzione sul Paesaggio del Consiglio d’Europa, per riuscire a produrre avanzamenti significativi nella consapevolezza pubblica e dunque anche nelle politiche alle politiche per il paesaggio nel nostro paese”.
Nell’immediato si intende, anche con azioni di sensibilizzazione, sviluppare assieme (osservatorio nazionale e osservatori regionali e locali) un approccio critico e riflessivo sugli indicatori contenuti nel Rapporto ISTAT o ISPRA (consumo di suolo) per verificarne l’efficacia, approfondirne tempi, costi al fine di valutare l’eventuale necessità di contestualizzarli.
Pertanto, oltre al confronto fra programmazione del turismo e paesaggio a livello di ciascuna regione, scopo del lavoro comune tra l’osservatorio nazionale e osservatori locali dunque è arrivare a introdurre anche in Italia (dove vige ancora un impostazione statica e puramente conservativa) la cultura europea del paesaggio (dinamica perché basata sul paesaggio come percepito dalle comunità locali).
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La cultura europea del paesaggio è incardinata e rappresentata dalla Convenzione Europea del Paesaggio, imperniata tra il rapporto tra paesaggio e turismo sostenibile e sull’individuazione di indicatori e parametri comuni e condivisi per misurare la trasformazione del paesaggio stesso.
Per arrivare a questo si pensa a creare una rete delle migliori pratiche e a passi successivi arrivare a una serie di iniziative (ancora tutte in fieri) quali per esempio la giornata nazionale del paesaggio, il premio nazionale per il paesaggio fino ad arrivare alla stesura di un rapporto nazionale sullo stato delle politiche del paesaggio.
E’ del tutto evidente da questa breve analisi che le funzioni dell’Osservatorio sono di notevole importanza per gli aspetti di una ritrovata civiltà del paesaggio e su questo punto è necessaria non solo una coscienza collettiva a cominciare dall’età scolastica, ma anche e sopratutto degli organismi regionali e locali, chiamati ad un impegno concreto e costante.
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