In Egitto l’approvazione della nuova costituzione passata col 64 per cento di voto favorevoli ma con minore partecipazione al voto mette l’opposizione di fronte a nuovi compiti. Lo sottolinea la Neue Zurcher Zeitung.
In un editoriale il giornale di Zurigo sottolinea come il nuovo passo avanti nella transizione del Paese mediorientale e il secondo turno nel referendum costituzionale siano trascorsi senza i grandi scontri interni profetizzati ma mettendo in luce le contraddizioni che agitano il Cairo dalla fine del governo Mubarak. Le componenti più conservatrici della popolazione rurale del Paese hanno accettato la nuova norma fondamentale dello Stato, mentre i ceti urbani progressivi e i giovani, spina dorsale della rivolta contro il vecchio regime, le hanno voltato le spalle. Una novità per il Cairo, secondo Nzz, la partecipazione attiva al processo politico dei ceti non urbani. La fase innescata dai moti di piazza Tahir è stata vinta dai Fratelli musulmani in quanto forza politica meglio organizzata e non perchè l’Egitto sia stato travolto da un ondata fondamentalista, scrive Nzz.
Che il nodo futuro del Cairo stia nel dilemma sharia si, sharia no, è sottolineato dal New York Times. Primo compito della futura opposizione secolare è ora l’organizzazione, un passo che potrebbe aiutare la nascita di quello che potrebbe rivelarsi il primo esperimento di democrazia islamica, sottolinea il Nyt. Un processo in cui i risultati saranno di grande interesse per il resto del mondo arabo.
La Frankfurter Allgemeine Zeitung prosegue l’atteggiamento di apertura mantenuto dal quotidiano tedesco da quando Morsi è diventato presidente del Paese. Nella nuova norma giuridica sottoposta all’approvazione popolare al Cairo, la Faz vi vede contemporaneamente maggiori diritti fondamentali e maggiore religione. Quello che sta avvenendo in Egitto è un passo avanti. Nonostante le lacune presenti, la costituzione egiziana è un progresso. Dopo inizi caotici l’Egitto mantiene garanzie fondamentali come diritto a manifestare e libertà di espressione, mentre il consenso nei confronti del presidente in carica diminuisce, afferma la Faz.
Diverso invece il giudizio del Pais. Secondo il quotidiano iberico, la nuova Carta costituzionale, caratterizzata dall’ambiguità, lascia spazi di interpretazione a chi la vede come un modo per introdurre la sharia in Egitto.
Le Monde rimarca le denunce dell’opposizione che parla di brogli durante i momenti di voto e scrutinio. Anche Al Jazeera mette le frodi elettorali al centro della propria analisi sugli avvenimenti egiziani. L’emittente araba si insirisce nel dibattito sulla religione fonte di bene ma anche di male quando questa diventa fanatismo, superstizione e ignoranza, dando la parola all’esperto e critico del dogmatismo religioso, Richard Dawkins.