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Cause ed effetti delle tensioni in India

L’India tra violenza contro le donne e la crescita del nazionalismo politico è preda per il secondo giorno consecutivo di scontri di piazza. Le proteste nei confronti dello stupro di gruppo contro una ventitreenne ha causato ieri 100 feriti e almeno un morto. Dell’escalation dei disordini scrivono Financial Times e Neue Zurcher Zeitung.

Il giornale londinese rifa, insieme alla BBC, la storia della ragazza brutalmente violentata fino a rischiare la morte e ricorda come sia pari a 24mila il numero delle donne stuprate in India. La Nzz informa dell’uccisione di un giornalista. Tra le questioni che arroventano il clima politico istituzionale del subcontinete asiatico, il giornale di Zurigo mette anche l’ascesa della stella del nazionalismo indù e del suo leader Narendra Modi. L’uomo non è soltanto il politico più di successo degli ultimi anni, ma anche la personalità più contestata del Paese, scrive Nzz.

Sul New York Times il politico giunto al terzo mandato nello Stato federale del Gujarat poggiandosi sul nazionalismo indù è definito un pericoloso tecnocrate.

Di collera in crescita in India scrive le Figaro, mentre l’appello alla calma viene dal primo ministro di Dehli, Mammohan Singh.

Il ruolo svolto dallo “stupro di troppo” nel turbare il delicato equilibrio tra caste e ceti  che in India regge la convivenza sociale è messo in evidenza da le Monde.

Il Washington Post mette in primo piano i problemi economici della nazione indiana. Secondo il giornale della capitale Usa, il settore del carbone indiano sta accumulando problemi non risolti. WaPo ritiene che a lungo andare per Dehli il carbone potrebbe rivelarsi un buco nero energetico.



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