Lunedì si svolgeranno a New Orleans i “funerali jazz” di Prince. Li stanno preparando tramite facebook i tantissimi fan dell’artista. I partecipanti vestiranno di viola, colore caratteristico della popstar, dopo il suo capolavoro “Purple rain” che nel 1985 gli fece vincere l’Oscar come miglior colonna sonora dell’omonimo film, di cui Prince fu anche attore principale.
Al tramonto verranno liberate delle colombe bianche nello storico quartiere di Tremé, luogo di nascita della musica jazz di New Orleans. E il film “Purple Rain”, da oggi a Giovedì, sarà in 87 sale della catena di movie theater “Amc Theatres”. Persino la Nasa, il giorno della scomparsa di Prince, ha voluto rendere omaggio al musicista, twittando una foto dallo spazio della nebulosa del Granchio di colore viola.
Lo sceriffo della contea di Carven, nell’area di Minneapolis, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa che non ci sono segni di trauma sul corpo di Prince e non c’è motivo di sospettare che il musicista si sia suicidato.
Ci vorrà del tempo per svelare il mistero della morte del “folletto” di Minneapolis (soprannome datogli per la sua bassa statura), anche se, purtroppo, pare seguire un triste copione già visto per altre star come Michael Jackson e Whitney Houston.
Tiene banco anche il mistero sulla sua famosa “vault”, ovvero la cassaforte custodita in un seminterrato a Paisley Park, lo studio dove poteva accedere solo Prince, dove sarebbe stato trovato un repertorio musicale inedito straordinario tale da ricavarne, secondo gli esperti, un album all’anno per cento anni. Non sappiamo chi erediterà questo tesoro nascosto, visto che il cantante non aveva moglie né figli.
Non ci sono dubbi: Prince meravigliava sempre in vita e continua a meravigliare anche adesso.