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Perché il Parlamento europeo si agita sul caso Otegi

In una Bruxelles ancora scossa e militarizzata dopo agli attentati del 22 marzo, le sinistre spagnole ed europee del Gruppo GUE (di cui fa parte il partito italiano lista Tsipras) hanno invitato Arnaldo Otegi a parlare di diritti umani al Parlamento europeo.

Gli eurodeputati spagnoli del centro destra si sono imbufaliti, visto che Arnaldo Otegi è stato condannato a sei anni e mezzo di carcere per appartenenza a organizzazione terroristica per il caso “Bateragune”, ed è stato portavoce della organizzazione Batasuna dichiarata  illegale nel 2003, perché considerata una branca del gruppo terroristico ETA (Euskadi Ta Askatasuna=Patria basca e libertà).

Appresa la notizia due eurodeputate spagnole Maite Pagazaurtundua (sorella di Joseba Pagazaurtundua, assassinata dall’ETA nel  2003) e Teresa Jiménez Becerril Barrio (sorella di Alberto Jiménez Becerril Barrio deputato del Partito popular assassinato nel 1998 dall ETA) hanno inviato una lettera di protesta al Presidente del Parlamento europeo Martín Schulz, sottolineando che “se risulta impensabile pensare che  questo Parlamento dia la parola a un terrorista jihadista condannato per gli attentati di Bruxelles, deve risultare difficile anche immaginare che dia la parola all’ETA”.

La lettera, sottoposta all’attenzione di tutti i membri spagnoli, è stata firmata solo da 22 eurodeputati su 54: quelli del Partito Popular (appartenenti al Gruppo PPE)  dell’Union progreso Democracia, di Ciudadanos e Indipendientes (del Gruppo ALDE). Gli altri deputati (Partido Socialista Obrero Español, Izquierda Unida, Podemos) appartenenti alle sinistre europee non hanno voluto firmare.

Comunque l’iniziativa al Parlamento europeo con Otegi si è svolta e a nulla sono valsi gli appelli delle due eurodeputate spagnole che hanno sottolineato “con questo invito si rischia di convertire un terrorista in un eroe”, e “di provocare una seconda vittimizzazione delle tante vittime del terrorismo dell’ETA”.

QUI SI PUÒ LEGGERE LA LETTERA INVIATA A SCHULZ

 



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