La Milano di domani? E’ una città Steam (Scienze, Technology, Engineering and Environment, Arts e Manufacturing). Almeno secondo Assolombarda. Lo ha auspicato il presidente Gianfelice Rocca che ha spiegato: “Dopo Expo, Milano deve fare un salto. Non può puntare a sopravvivere. Serve una grande alleanza tra pubblico e privato”. Lo ha detto ai soci, alla stampa e ai tre candidati sindaco (Stefano Parisi, Beppe Sala e Gianluca Corrado), invitati al dibattito che si è tenuto nell’auditorium della sede di Via Pantano. Quello proposto da Rocca è un progetto “che gli imprenditori milanesi offrono alla società civile: dietro questi spunti ci sono studi e ricerche” ha precisato.
IL PROGETTO
Assolombarda ha infatti individuato 4 fattori abilitanti, 3 leve strategiche e 4 traiettorie d’innovazione per la Milano del futuro, per la Città Metropolitana che in tanti sognano. I fattori abilitanti sono: “Riuscire a costruire una città semplice e digitale per cittadini e imprese: maggiore tecnologia e trasparenza; poter vivere in una città rapida e accessibile in termini si trasporti e spostamenti: 52 ore annue perse nel traffico sono troppe; investire sul capitale umano di qualità: è importante valorizzare i poli universitari; attuare politiche inclusive nei confronti degli stranieri, importanti anche per il tessuto economico: sono già titolari di oltre 39 mila imprese”. Le leve strategiche che possono consentire la realizzazione di questo progetto sono invece: “L’innovazione, le start up e l’attrattività”. Infine, le traiettorie d’innovazione individuate in: Life science (1200 imprese mediche e 117 biotech), Manifattura 4.0, arte, cultura, creatività (dal 2007 a oggi sono nate in Lombardia 1500 start up knowledge) e infine Green Economy. “Su queste basi offriamo ai candidati sindaco la nostra piena cooperazione per una grande alleanza pubblico-privato e chiediamo come intendono declinare alcune delle nostre proposte. I sindaci spesso non hanno competenza diretta? Chi guida la città può fare tanto lo stesso”.
CHE COSA HA CHIESTO AI CANDIDATI
In particolare, Rocca ha chiesto ai candidati la possibilità di rafforzare l’eccellenza lombarda e milanese nel settore Life Science “attraverso il progetto Human Technopole nell’area Expo che deve portarci a livelli mondiali”. A tal proposito, Assolombarda ha proposto “alcune traiettorie d’innovazione ben precise”, tra cui quella legata al settore delle Scienze della vita. “Oltre il 46 per cento del fatturato nella farmaceutica italiana è frutto del lavoro delle imprese lombarde”. Un’altra strada per l’innovazione di Milano – secondo Assolombarda – è quella che porta a “intensificare gli sforzi sulla manifattura 4.0, puntando ad accrescere la percentuale di imprese nella fascia medio-alta della digitalizzazione, oggi ancora ferma al 17 per cento, e facendo leva sull’eccellenza delle nostre startup nel campo della meccatronica, nanotecnologie e nuovi materiali”. Ancora, sarebbe importante “agevolare l’industria creativa e culturale”. Ha aggiunto: “Milano deve riconoscersi in una grande visione di sviluppo che, per ottenere i risultati che si prefigge, deve essere comune, condivisa tra imprese, società civile, mondo della cultura e dell’accademia, società politica e amministrazioni pubbliche”.
SULLE PRIVATIZZAZIONI
A margine dell’incontro, Rocca ha parlato di privatizzazioni. “In senso assoluto possono essere positive, tutto dipende dalle regole del gioco”. Il riferimento, non esplicito è alle partecipate del Comune di Milano (Sea Aeroporti, Atm Trasporti e A2a). Il presidente di Assolombarda non è entrato nel merito della questione specifica ma in termini generali ha spiegato: “Le privatizzazioni sono un passaggio delicato e funzionano bene quando c’è chiarezza assoluta perché altrimenti finiscono per essere la rappresentazione dell’impossibilità di fare sistema. Spesso infatti gli enti pubblici preferiscono fare piuttosto che lasciar fare e questo crea dei gap incolmabili dovuti a ostacoli strutturali”.