Il governo è al lavoro per mettere a punto “regole trasparenti, chiare e uniformi” per l’home sharing, che però non hanno l’obiettivo di “ingabbiare o ostacolare” il sistema. Lo ha detto due giorni fa Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali, partecipando alla presentazione dello studio “Fattore Sharing: l’impatto economico di Airbnb in Italia”. Non deve esserci alcun “contrasto” tra hotel e Airbnb, che sono “sistemi che si possono integrare”, ha proseguito Franceschini: “L’Italia è un ecosistema fragile che va tutelato e che non può reggere qualsiasi tipo di turismo. Uno dei punti centrali è l’esigenza assoluta di moltiplicare le mete di attrazione. Airbnb va in questa direzione, moltiplicando le possibilità di alloggiare in periferia. In Italia vorremmo venissero viaggiatori, persone che vogliano vivere un’esperienza e non fare solo turismo mordi e fuggi”.
(CHI C’ERA CON DARIO FRANCESCHINI A PARLARE DI AIRBB. LE FOTO)
I NUMERI DELLA RICERCA
Airbnb, il portale leader nel settore dell’ospitalità ha presentato oggi a Roma un rapporto che quantifica il valore generato dalla propria piattaforma per l’economia italiana. Lo studio, intitolato “Fattore Sharing: l’impatto economico di Airbnb in Italia”, calcola come la community di Airbnb abbia contribuito nel 2015 a un beneficio economico complessivo di 3,4 miliardi di euro (0,22% del PIL ), supportando l’equivalente di 98.400 posti di lavoro. Per gli host che hanno deciso di condividere la propria casa con chi viaggia, il ricavo medio annuale è stato di 2.300 euro. Si tratta del primo studio focalizzato sull’impatto della community di Airbnb in Italia, dopo che analisi simili erano già state realizzate per altre località come la Francia, New York, Londra, Giappone e Madrid. È stato effettuato in collaborazione con Sociometrica tenendo in considerazione tutti i viaggi effettuati in Italia lo scorso anno (dal 1 gennaio 2015 al 1 gennaio 2016).
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L’IMPATTO DI AIRBNB
Dalla ricerca emerge la natura prevalentemente non professionale degli host Airbnb, persone comuni che condividono la prima o la seconda casa (l’87% ha 1 o massimo 2 annunci) e che utilizzano il ricavato per far quadrare il bilancio familiare. Ma vi è anche un beneficio per il sistema turistico: l’esperienza autentica presso gli host italiani, che l’anno scorso hanno aperto le porte delle proprie case, ha attirato nuovi visitatori, che si sono fermati più a lungo (3,6 notti di media), hanno speso di più, sono più propensi a tornare (76%) e hanno contribuito a generare un indotto presso comunità e attività locali al di fuori dei circuiti turistici tradizionali (38% del budget del viaggio) e che tendenzialmente ne restavano ai margini.
“Airbnb rappresenta un’opportunità per il Sistema Paese”, ha affermato Matteo Stifanelli, Country Manager di Airbnb per l’Italia. “Airbnb aiuta il turismo a crescere e a diversificarsi nel Paese, diffondendo benessere economico a nuove comunità e imprese locali e rappresenta un sostegno per migliaia di cittadini, aiutandoli a far quadrare i conti a fine mese. Per questo abbiamo sempre offerto la nostra collaborazione nello sviluppo di provvedimenti che aiutino gli italiani a condividere la propria casa e il paese a beneficiare delle potenzialità della sharing economy”.
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I RISULTATI DELLO STUDIO
Fra le evidenze principali dello studio. La community di Airbnb ha contribuito nel 2015 a un beneficio economico complessivo di 3,4 miliardi di euro, supportando l’equivalente di quasi 100.000 posti di lavoro. Airbnb sta diffondendo e diversificando il turismo in Italia: 3,6 milioni di ospiti hanno usato Airbnb per viaggiare in Italia durante l’anno passato e 1,34 milioni di residenti italiani hanno scelto Airbnb per viaggiare all’estero. Nel 2015, 82.900 hosts italiani hanno accolto ospiti nelle loro case. In media un host guadagna 2,300 euro all’anno, condividendo il suo alloggio per 24 notti.
Airbnb rappresenta un aiuto importante per numerosi host. Il reddito di molti di loro è, infatti, inferiore al reddito medio pro capite in Italia (22.200 euro). L’87% degli host ha solo uno o due annunci attivi sulla piattaforma ed è residente nella città in media da 32 anni. Airbnb accresce l’affluenza turistica, portando un sostegno economico ai cittadini, alle attività e comunità locali. Gli host in Italia hanno ricavato 394 milioni di euro durante lo scorso anno, accogliendo ospiti nelle proprie case, mentre questi ultimi hanno speso 2,13 miliardi di euro presso le attività commerciali locali (impatto netto). Airbnb attira in Italia nuovi visitatori, che si fermano più a lungo e sono più intenzionati a tornare. Quasi l’80% degli ospiti Airbnb ha affermato che la loro esperienza li ha resi molto più propensi a ritornare nelle città italiane che hanno visitato, mentre la lunghezza media del soggiorno con Airbnb è stata di 3,6 notti, paragonata al 3,0 delle soluzioni tradizionali. Gli ospiti di Airbnb desiderano vivere autentiche esperienze di viaggio; l’87% vuole vivere come una persona del posto.