“Un bacio” diretto e scritto da Ivan Cotroneo, con i tre giovani attori esordienti Rimau Grillo Ritzberger, Valentina Romani e Leonardo Pazzagli, è un film sugli adolescenti di oggi che parla di bullismo, di omofobia, di violenza fisica e psicologica. Ma parla anche dell’amicizia, delle prime volte, della forza delle parole, del coraggio di dire no e dell’importanza di riuscire a trovare un senso a quello che si fa all’età di 16 anni, quando “la vita fa schifo”.
Un film emozionante, avvincente, con una bella colonna sonora, metà contemporanea e metà anni ottanta (da segnalare “Hurts” di Mika ed il videoclip girato con gli attori) e con la straordinaria fotografia di Luca Bigazzi.
Tratto da una storia realmente accaduta negli Stati Uniti, da cui il regista Cotroneo ha preso spunto per scrivere prima il racconto omonimo edito da Bompiani e poi la sceneggiatura di “Un bacio”, il film è ambientato a Udine e racconta la vita di tre adolescenti Lorenzo (Rimau Grillo Ritzeberger), Blu (Valentina Romani) e Antonio (Leonardo Pazzagli) che sono in classe insieme e diventano amici. Li accomuna il loro essere in qualche modo “diversi” rispetto agli altri.
Lorenzo è stato adottato da grande, è esuberante ed eccentrico e non nasconde la propria omosessualità; Blu è considerata una ragazza “facile” e spregiudicata e per questo motivo non viene invitata alle feste dalle sue compagne; Antonio infine è un bello e un bravo giocatore di basket, ma sta sempre zitto e viene giudicato quasi un “minorato mentale”, anche se in realtà non ha ancora superato il dolore per la morte del fratello con il quale immagina di parlare quando è solo in camera (molto intensi i dialoghi immaginari con il fratello).
Tre solitudini si incontrano e la descrizione analitica dei loro stati d’animo, dei cambiamenti che vivono conoscendosi più a fondo e del contesto opprimente e pregiudizievole che li circonda, tiene incollato allo schermo lo sguardo dello spettatore. Fino al triste e duro epilogo che vedrà la morte di Lorenzo per mano di Antonio, a cui Lorenzo aveva dichiarato il proprio amore.
Interessante anche lo spaccato sull’utilizzo talvolta negativo dei social network in quanto, in alcuni casi, contribuiscono ad alimentare le differenze ed a fomentare l’odio e la rabbia. Un film consigliato non solo agli adolescenti, ma anche ai genitori, agli insegnanti, agli educatori ed a tutte le persone che si vogliono confrontare con quella fase complessa e indecifrabile che è l’adolescenza.