Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Sarah Wagenknecht e la torta

In occasione del Bundesparteitag della Die Linke Sarah Wagenknecht esponente di spicco del partito della sinistra tedesca, è stata colpita al volto con una torta da parte di un attivista del movimento “Antifaschistische Initiative Torten für Menschenfeinde” . La stessa cosa era capitata a Beatrix Von Storch.

Cosa hanno in comune le due vicende oltre alla torta in faccia? Nulla.

Sull’Unità.tv di oggi ho letto un articolo con un titolo a dir poco fuorviante: “sei poco di sinistra”. Torta in faccia all’esponente della Linke anti-immigrati. 

Sarah Wagenknecht è tutto tranne che anti-immigrati. Anzi, proprio lei col suo partito, al Bundestag, è quella che più di tutti si è battuta contro un inasprimento delle norme sul diritto d’asilo. Si può discutere se le sue posizioni siano condivisibili o meno, ma discutiamo di cose reali. Semplificazioni eccessivi fanno male. Nella SPD, per esempio, solo la deputata di origine turca Cansel Kiziltepe ha votato contro questa modifica. Il tema migrazioni e rifugiati è complesso e dovrebbe essere tenuto fuori da certi “giochi propagandistici”.

Paragonare Von Storch, che ha annunciato pubblicamente di considerare plausibile l’uso della forza e persino delle armi contro donne e bambini alle frontiere, con la Wagenknecht è un gesto di cattiva fede, di pessima informazione e di scarsa consapevolezza di cosa si vive. L’elemento della discordia è la risposta data a un giornalista:

Gregor Gysi will mit Pegida-Anhängern reden. Sie auch? Ja. Die Organisatoren von Pegida schüren rassistische Ressentiments und machen Stimmung gegen Flüchtlinge. Aber es gibt eine Reihe von Leuten, die da hingehen, weil sie die herrschende Politik ablehnen, weil sie empört sind über prekäre Jobs und miese Renten. Sie haben das Gefühl, da ist endlich mal eine Protestbewegung. Natürlich muss man mit diesen Leuten reden und ihnen deutlich machen, dass das nicht einfach eine Protestbewegung ist, sondern eine Bewegung, die Protest genau in die falsche Richtung lenkt, die Sündenböcke sucht, statt die Schuldigen und die Profiteure zu nennen.” >>>Link <<<

In questa risposta viene detto che occorre parlare con quella parte ampia di persone che vivono una condizione di disagio sociale e che per motivi svariati si lascia convincere da una propaganda di rabbia, odio, disinformazione e dunque di falsità. Lo stesso discorso lo aveva fatto, per altro, Sigmar Gabriel, Presidente della SPD e Vice-Cancelliere. Attirando anche lui feroci critiche. Ben inteso: a me l’idea di parlare con Pegida non ispira per nulla. Personalmente non lo farei. Ma un esponente politico che ricopre ruoli di alta responsabilità, forse ha un ragionamento diverso da fare. Non è illecito provarci, è che io credo che sia difficile potersi confrontare con gente mossa dalla paura o dalla rabbia: anche se la verità (con la v minuscola sia chiaro) viene svelata, questi continueranno a trovare ragioni per difendere la loro posizione, del tutto irrazionale.

Il partito di estrema destra, AfD, di cui la Von Storch è vice Presidente, infatti, aumenta nei sondaggi. Riesce a mobilitare, con la sua campagna populista, semplicistica, razzista e xenofoba, fasce di persone che prima non votavano, perché, come sottolinea giustamente la Wagenknecht, giudicano la Politica degli ultimi anni in modo negativo, si sono allontanati e sono disillusi. Cosa c’è di non vero in questa interpretazione?

La Politica deve essere capace di capire quel che accade sotto ai suoi occhi. Intercettare i malumori, essere capace di spiegare e convincere con gli argomenti giusti che certe paure non hanno alcun motivo di esistere e che una società che si lascia prendere dall’isteria del momento, che segue ciecamente venditori di fumo e di menzogne non ha un futuro roseo. La storia non ci ha proprio insegnato niente. Per poter sconfiggere le destre che tornano sempre più forti e aggressive, il fronte dei partiti di sinistra e di centro sinistra deve riavvicinarsi. Non è più possibile giocare alla delegittimazione vicendevole: o si trova un’unità di intenti, un programma comune, una visione politica che ci metta insieme, oppure perderemo e sarà un grande problema per tutte e tutti.

Solo ri-conquistando le persone, le cittadine e i cittadini, è possibile vincere questa battaglia. Lo si può fare senza perdere di vista chi siamo e le differenze che ci sono: la Linke non è la SPD, questo è pacifico. Ma ci riconosciamo in alcuni principi e valori comuni? Credo di sì. Ci distinguiamo per questo dalla destra. Che piaccia o no: destra e sinistra hanno ancora un gran significato. Ed oggi lo si vede sempre di più.

Ancora, mi sento di chiedere più onestà intellettuale, più oggettività. Specialmente tra di noi: mettere insieme tutto e il suo opposto non porta da nessuna parte. Non la parte giusta per risolvere la crisi politica, sociale e istituzionale che ci ha travolto e ci sta condizionando da anni.

Si può andare avanti, trovando soluzioni o proposte, per lo meno praticabili, solo con un incontro e con un confronto serio, pacato e onesto. Tutta la mia solidarietà a Sarah Wagenknecht per quanto accaduto.

×

Iscriviti alla newsletter