L’Unione Europea sarebbe pronta a comminare la più grande multa della sua storia, colpendo i maggiori produttori europei di veicoli industriali per collusione sui prezzi nel periodo 1997-2011 e per la ritardata introduzione di nuove tecnologie volte a contenere le emissioni. Stando a quanto riportato dal Financial Times, nel mirino di Margrethe Vestager, commissaria Ue alla Concorrenza, ci sarebbero Daf, Daimler, Iveco, Scania, Man e Volvo-Renault. I sei hanno il controllo quasi totale del mercato e quattro di loro avrebbero già effettuato accantonamenti in bilancio per 2,6 miliardi di dollari. Secondo gli addetti ai lavori, le multe dovrebbero arrivare già quest’anno, forse nel giro di settimane, a meno di una retromarcia da parte della Commissione Europea. La multa prevista supererebbe di slancio il record precedente della Ue, 1,4 miliardi di euro, risalente al 2012 e relativo a un accordo di cartello sui monitor di tv e computer. Vestager ha paragonato l’azione contro i produttori di truck alle misure antitrust viste per Google e Gazprom.
Come accennato, sotto accusa è il comportamento delle sei società tra il 1997 e il 2011, secondo quanto risulta al Financial Times. Le accuse descrivono diversi modi in cui i produttori avrebbero fatto cartello sui prezzi. Inoltre le aziende sono anche accusate di aver concordato «modalità e tempi di introduzione dell’aumento dei prezzi e delle nuove tecnologie di emissione». Le aziende hanno dichiarato di collaborare all’inchiesta, ma qualcuna ha aggiunto che potrebbe appellarsi in caso di decisione negativa.
In vista dell’impatto finanziario, Daf ha messo da parte 945 milioni di dollari, Iveco 500, Daimler 672 e Volvo SKr 444. Solo Scania (gruppo Volkswagen) non ha accantonato nulla in quanto «non in grado di valutare l’impatto delle indagini», ha dichiarato la società nel rapporto annuale. Gli avvocati hanno avvertito che gli accantonamenti effettuati dalle società non escludono che la Commissione possa chiedere somme più alte. Secondo le norme Ue, le aziende possono affrontare una multa fino al 10% del fatturato globale. Nel caso dei marchi coinvolti, potrebbe ammontare a un massimo di 10,7 miliardi di euro. Viste le cifre in gioco, due produttori avrebbero già chiesto attenzione da parte della Commissione, perché la multa potrebbe causare loro gravi problemi finanziari.
Alla luce della possibile multa Equita ha confermato la raccomandazione hold sul titolo Cnh (Iveco), con prezzo obiettivo a 6,9 euro. Anche da Mediobanca Securities ha reiterato l’outperform con target price a 8 euro. A Piazza Affari ieri il titolo Cnh ha chiuso le contrattazioni in calo dello 0,63% a 6,28 euro.
(articolo pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)