E’ stato un successo il Convegno annuale dei Giovani Imprenditori di Confindustria che si è svolto nello scorso fine settimana a Santa Margherita Ligure.
Tanti i relatori di alto standing ad un appuntamento chiave per l’agenda politica italiana, momento clou per i media nazionali è stato venerdì pomeriggio il confronto del Presidente del Consiglio Matteo Renzi con i Giovani Imprenditori.
Ma chi sono i Giovani Imprenditori?
Innanzitutto è un Movimento di persone che ha una sua autonomia rispetto alla Confindustria e nel quale gli associati amano definirsi “coscienza critica” o “avanguardia” di Confindustria.
I 13 mila associati, oggi guidati dal torinese Marco Gay, sono organizzati in 95 gruppi territoriali costituiti presso le associazioni territoriali del Sistema Confindustria, e 20 comitati regionali. I gruppi contribuiscono all’elezione degli organi nazionali e della presidenza che guida il Movimento per un triennio. E fattore non irrilevante tutte le decisioni vengono prese votando per testa. Il voto del piccolo imprenditore vale quanto quello di chi guida multinazionali.
Ma quello che è molto interessante è come avviene la vita associativa.
I Giovani Imprenditori, oltre ad essere un luogo dove nascono e si cementano relazioni professionali e personali tra gli iscritti, sono una vera palestra Politica (quella con la P maiuscola) e di vita, l’ultima grande scuola di formazione e creazione di leadership del nostro Paese.
In un’epoca di partiti liquidi, in cui le leadership nascono, si consolidano e muoiono all’esterno dei contesti tradizionali, Confindustria è rimasta una delle poche realtà strutturate, capillari e in grado di rappresentare grandi numeri di persone e di interessi e di lavorare alla creazione di un pensiero collettivo.
E i Giovani Imprenditori sono stati la palestra dove sono cresciuti past president di Viale dell’Astronomia come ad esempio Antonio D’Amato ed Emma Marcegaglia e dove è cresciuto il neo presidente Vincenzo Boccia.
Boccia più volte, sia in contesti privati che pubblici, ha acceso i riflettori sull’importanza dell’esperienza della sue esperienza nei Giovani Imprenditori e non è un caso che parte rilevante della sua squadra venga da quella esperienza. Un’esperienza in grado di incarnare in pieno i valori di Confindustria e di rispondere al meglio alla definizione di Boccia come che “la rappresentanza associativa è una missione nobile e alta”.
“Qui da noi- ha sottolineato Boccia nel suo primo intervento da Presidente di Confindustria- ciò che conta è il merito, la capacità di rappresentare gli interessi di tutte le imprese, la passione nel farlo. La visione di un futuro più grande, la voglia di realizzarlo. Guardando alle cose che ci accomunano e non a quelle che ci dividono. Tutti voi potete riconoscere nel collega, nell’amico che vi siede al fianco, il vostro entusiasmo, gli stessi sacrifici. Da questa comunanza di ideali e somiglianza di esperienze, ripartiamo. Ripartiamo insieme nel segno di Confindustria. Ripartiamo da quello che conosciamo meglio e che sappiamo fare meglio: la nostra industria. A tutti, e in particolare ai più giovani, dobbiamo raccontare l’identità industriale di questo Paese che, grazie alla vocazione al “fare” delle sue imprenditrici e dei suoi imprenditori, ha compiuto passi da gigante dal dopoguerra a oggi, accrescendo ricchezza, benessere e opportunità a tutti i cittadini.”
A fare eco a Boccia Marco Gay che ha dichiarato all’atto del suo insediamento “Siamo imprenditori giovani che non si rassegnano a dare per scontato che i nostri figli vivranno peggio dei padri ed avranno minori opportunità, che hanno la responsabilità di azienda e collaboratori e che vogliono, nel loro Paese, creare un futuro per le loro imprese e per le loro famiglie. La sfida, dunque, è quella di coinvolgere le forze del Paese più vitali per la costruzione di un nuovo modello competitivo che abbia lo stesso potenziale di crescita che l’Italia ha conosciuto nel suo recente passato, costruendo il futuro non solo che vogliamo ma che soprattutto meritiamo».
I Giovani Imprenditori sono anche interessanti per la capacità di creare leadership “tecniche”. Penso ad esempio a direttori come Francesco Del Zio, che dopo l’esperienza in Confindustria ha fatto una brillante carriera prima in Piaggio ed ora nel gruppo Benetton, e a Michela Fantini che oggi guida brillantemente la struttura.
Una nota di merito va poi al Comitato Triregionale dei Giovani Imprenditori, guidato da Simone Ghiazza. Dietro le quinte del Convegno di Santa Margherita Ligure ha lavorato un gruppo di oltre 100 giovani imprenditori che con passione ed impegno hanno dedicato gratuitamente il loro tempo alla riuscita dell’evento.