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Ecco le vere conseguenze della Brexit su economia, politica e finanza

Il voto dell’elettorato britannico a favore della Brexit avrà importanti conseguenze politiche, economiche e finanziarie.

IMPATTO POLITICO

Le ripercussioni politiche della decisione nel Regno Unito saranno probabilmente estese e durature, ma anche immediate, a cominciare dalla speculazioni sul futuro di David Cameron. Più importanti dei cambiamenti della leadership politica sono le basi dell’uscita dall’UE. Quali saranno i termini dell’accordo fra il governo inglese da un lato, e l’UE e il resto del mondo dall’altro?

Questo negoziato è un’impresa titanica senza precedenti. Il “successo” della campagna pro-Brexit si deve a un messaggio di rottura (“libertà da”) e non costruttivo, che affronti la spinosa questione di un’alternativa all’appartenenza all’UE (“libertà di”).

Ci vorranno quindi diversi mesi, e forse un’altra elezione generale, per capire quale sarà il futuro del Regno Unito. In presenza di un potenziale vuoto di potere, potrebbero inoltre emergere richieste per un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia: gli Scozzesi potrebbero infatti sostenere di essere stati convinti a votare per l’Unione nel 2014.

Nel frattempo potrebbero intensificarsi le speculazioni sulle possibili ripercussioni sugli altri Paesi europei – e sullo stesso progetto comunitario. Le prossime elezioni generali in altri Paesi europei – nell’immediato in Spagna – saranno seguite con grande interesse, così come le riforme costituzionali al vaglio in Italia nel prossimo autunno.

Il voto pro-Brexit può inoltre prefigurare quello presidenziale negli Stati Uniti, dove Donald Trump ha saputo utilizzare efficacemente slogan populisti per intercettare il malessere diffuso in alcune parti dell’elettorato. Occorre infine notare che diversi Stati ai confini con l’Europa, come Turchia e Russia, potrebbero vedere un’opportunità nella debolezza e nella mancanza di coesione europea.

IMPATTO SUL MERCATO

L’effetto della Brexit sui mercati è già drammaticamente evidente nel Regno Unito: calo della sterlina, volatilità in forte aumento e crollo dei corsi azionari. L’immediata correzione nelle quotazioni degli asset britannici potrebbe arrestarsi dopo una settimana o due, ma è meglio prepararsi a nuove ondate di ribasso in coincidenza con la pubblicazione di dati economici sfavorevoli o con gli sviluppi politici cui si è accennato.

In tale contesto, alcune società quotate sulla borsa inglese – soprattutto quelle con fonti di reddito in valute diverse dalla sterlina e le aziende attive sul mercato interno e non esposte alle importazioni delle materie prime – dovrebbero performare in modo soddisfacente.

Nel resto dell’Europa prevediamo un ampliamento degli spread nel mercato obbligazionario, specialmente per gli emittenti periferici ritenuti più vulnerabili al contagio della Brexit.

Nel complesso, ciò che è negativo per il mercato azionario di solito è negativo anche per il mercato del credito, e vi sono fondati timori che la Brexit possa penalizzare gli asset europei in generale se il clima di fiducia degli investitori a livello globale dovesse peggiorare ancora.

IMPATTO ECONOMICO

Gli accordi commerciali in essere non sono stati modificati dal voto stesso, ma l’incertezza creata dall’imminente uscita della Gran Bretagna dall’Unione peserà sull’attività economica sia del
Regno Unito che della UE durante i negoziati. Sembra in effetti che già alla vigilia del referendum alcuni investimenti in Gran Bretagna siano stati congelati. La Bank of England prevede una
recessione tecnica, ma sarà pronta a combattere eventuali distorsioni finanziarie. La reattività della Banca Centrale dovrebbe supportare i Gilt.

IMPLICAZIONI PER GLI INVESTIMENTI

Dati gli effetti politici, economici e finanziari dell’esito del referendum, gli investitori non avranno vita facile. Tuttavia, le opportunità non mancheranno, in particolare per chi ha un orizzonte di lungo termine, ha una buona propensione al rischio e adotta un approccio attivo. A nostro parere, inoltre, sarà premiato chi saprà valutare con attenzione il mutamento della realtà politica insieme alle dinamiche della financial repression, che continua a dominare i mercati dall’inizio della crisi globale.


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