E’ tornato a pulsare, e forte, il cuore affaticato di una comunità sfibrata da 23 penosi anni di mala-amministrazione della destra e del centro-destra, finalmente spazzati via. Poteva essere l’occasione d’oro per il Pd, ma l’amalgama mal riuscito è stato inesorabilmente respinto. E d’improvviso a conquistare la scena è stato il Bene Comune che ha riattivato le arterie semi-occluse della gente e con il rigoglioso flusso di sangue rosso, è rinata la speranza del cambiamento. Protagonista di questa rivoluzione della normalità evento storico per Latina, il brillantissimo medico cardiologo 55enne, appassionato di calcio anche praticato, Damiano Coletta, allenatore e regista di Latina Bene Comune, la lista civica che ha fatto saltare il banco: i suoi 46.163 voti che valgono il 75,05% del corpo elettorale, hanno messo all’angolo i partiti tradizionali, di destra e di sinistra, di centro-destra e centro-sinistra, con relative consorterie.
Il trionfo della squadra civica e del suo capitano civico grazie ad un perfetto gioco di squadra, è stato così limpido che più limpido non si può e non poteva passare inosservato. Fa molto piacere che i media si interessino a noi: è giusto che puntino i riflettori sulla nostra rivoluzione della normalità che Latina si meritava e si è meritata dopo tanti anni di mala-amministrazione: i cittadini hanno rialzato la testa, si sono riappropriati della loro dignità e libertà, della loro vita, osserva Coletta.
Arrivata, al primo turno, dietro lo schieramento di destra (Fratelli d’Italia e Noi con Salvini), capeggiato da Nicola Calandrini, per meno di 50 voti, 15.701 (22,11%) contro 15.746 (22,17%) ma davanti allo schieramento di centro-sinistra (Pd e consortierie) 14.966 (21,07%) di Enrico Maria Forte, dato per favorito, Latina Bene Comune al secondo turno ha sbaragliato il campo e fatto il vuoto: 46.163 voti (75,05%) contro i 15.348 (24,95%) della variegata lista di destra! E dopo 23 anni ininterrotti di mal-governi di destra, a Latina è tornato a splendere il sole della trasparenza e della limpidezza. Il segreto di questa rivoluzione storica sta in parole semplici: trasparenza, chiarezza, coerenza. Sta nell’aver rimesso al centro i bisogni reali delle persone che formano la collettività: valori come dignità, libertà, partecipazione, erano stati fatti sparire. Noi li abbiamo fatti riapparire: abbiamo saputo interpretare questi bisogni latenti, e, parola di cardiologo, il cuore è tornato a pulsare e forte a dosi di Bene Comune.
Se per la destra e il centro-destra questa di Latina è stata una gran legnata, per la sinistra e il centro-sinistra, soprattutto per il Pd, che già si sentiva vincitore per i ripetuti scandali accumulati dal frammentato centro-destra, è stata una autentica stangata.
A Latina rinata speranza cambiamento dal basso
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