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In Siria Aleppo senza lavoro, cibo e acqua potabile

Le panchine della parco Hawas di Aleppo, la seconda città della Siria da mesi contesa ferocemente tra truppe lealiste e ribelli, sono diventate una delle riserve di legna più accessibili dei residenti che cercano in tutti i modi di sopravvivere al duro inverno siriano.

Scarnificate le panchine dei parchi, gli abitanti di Aleppo cercano di fare scorta di legna tagliando alberi e raccogliendo arbusti.

“Vado a far legna nei boschi per tenere al caldo i miei figli, per cucinare e avere acqua calda. Non abbiamo lavoro, cibo e scarseggia anche l’acqua potabile. Abbiamo toccato il fondo”.

Dopo mesi di scontri che hanno sventrato la città, una volta il centro commerciale più attivo del paese, gli abitanti di Aleppo stanno cercando di riprendere il filo di una vita il più possibile normale. Nonostante i feroci combattimenti degli ultimi 21 mesi.

Abu Mohammed, 68 anni, ha visto il suo negozio distrutto da un raid aereo in ottobre. Per andare avanti, ha messo in piedi un chiosco di frutta e verdura e ogni giorno si dirige in uno dei quartieri controllati dalle forze di Assad per fare scorta di viveri da rivendere. Ma nonostante tutto l’impegno e la fatica il suo guadagno si è ridotto a un quinto.

La strada per la normalità ad Aleppo scruta orizzonti difficili e lontani.

(Immagini Afp)

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