Una One Company per il mercato britannico. La strategia oltre Manica di Mauro Moretti prevede di replicare il modello organizzativo applicato a Leonardo-Finmeccanica in Italia, dove tutte le attività sono state ricondotte sotto il diretto controllo della capogruppo.
I DETTAGLI
La One Company britannica si chiamerà Leonardo-Finmeccanica MW (Marconi Westland), nascerà dalla fusione degli asset locali e conterà circa 7.300 dipendenti, conserverà i suoi punti di forza nell’elicotteristica con il quartier generale di Yeovil (600 milioni di sterline il livello annuo di export, il 10% di quello totale dell’industria della Difesa UK), ma anche nell’elettronica per la Difesa e nella Cyber security, includendo il centro di produzione radar di Edinburgo.
LE IPOTESI
Potrebbe invece restare fuori dal nuovo perimetro unificato la sussidiaria inglese della controllata statunitense, Drs UK, che nei suoi stabilimenti di Farnham nel Surrey e di Long Bennington, nel Lincolnshire, sviluppa sistemi integrati di missione e avionici. L’ultimo contratto di Drs UK col ministero della Difesa risale a dicembre scorso, per una fornitura di sistemi tattici e un controvalore di 35 milioni di sterline.
LO SCENARIO
Ma la mossa di Moretti non va letta, o almeno non solo, in chiave Brexit. Il governo britannico, spiegano fonti vicine al dossier, è uno dei principali committenti di Leonardo-Finmeccanica e presentarsi alle prossime gare come unico interlocutore ha una logica industriale a prescindere dall’uscita del Regno Unito dalla Ue. Al salone aerospaziale appena concluso a Farnborough, il gruppo italiano ha già dimostrato la sua resilienza all’effetto Brexit portando a casa, tra gli altri, un contratto con Bae Systems per gli Eurofighter Typhoon, che rientra in un accordo più ampio col ministero della Difesa.
LE COMMESSE
Sempre le Forze Armate di Sua Maestà hanno affidato a Leonardo Finmeccanica la guida del programma Tdp (Technology demonstrator programme), per l’ aggiornamento tecnologico degli Eurofighter della Raf, che potrebbero essere equipaggiati in futuro con un sistema più avanzato di identificazione a scansione elettronica per distinguere tra velivoli amici e non. Potenzialmente si aprirebbeun contratto importante. Il gruppo ne ha già firmati con le Forze aeree della Svezia e del Brasile, e adesso l’obiettivo è proporsi al Ministero della Difesa britannico per aggiornare anche le piattaforme militari terrestri e navali.
L’ANALISI DI DELOITTE
«Non credo che la Brexit avrà ricadute negative sui rapporti d’affari di Leonardo Finmeccanica», spiega a MF-Milano Finanza Gianluca Di Cicco, esperto del settore Aerospazio e Difesa e partner di Deloitte, «perché la presenza del gruppo nel mercato UK è ormai radicata, ma soprattutto non va dimenticato che la Gran Bretagna fa parte della Nato e questo per i contratti militari è un collante più forte persino dell’appartenere all’Unione Europea».
GLI ELOGI DELLA MAY
C’è poi un altro elemento che potrebbe giocare a favore di Leonardo Finmeccanica. Gli ultimi contratti nei sistemi elettronici per la sicurezza delle forze di polizia sono stati pubblicamente elogiati dall’allora segretario di Stato e ora primo ministro, Theresa May, sia nel 2014 che più di recente a inizio 2016. Il sistema Bluelightworks fornito da Leonardo Finmeccanica, infatti, avrebbe fatto risparmiare 75 milioni di sterline nel budget IT della Polizia, e ben 390 milioni di sterline grazie all’utilizzo condiviso delle piattaforme tecnologiche. Forse questi apprezzamenti spiegano meglio il perché Moretti abbia mostrato di gradire l’arrivo della May al numero 10 di Downing Street.
(Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)