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Gli italiani sono razzisti? Lo abbiamo chiesto a Rachid Khadiri Abdelmoula, l’uomo di grafene

Rachid è un giovane marocchino, arrivato in Italia, a Torino, con i suoi fratelli nel 1999. La sua è una bella storia. Ha fatto per anni il venditore ambulante. Girava con la “vetrina”, il pannello sul quale sono attaccate le collane, gli accendini e le cover per i cellulari. Ma quella era l’attività del pomeriggio, perché la mattina andava all’università e la sera studiava. Si è laureato al Politecnico in ingegneria, con una tesi sul grafene, un materiale che ha la resistenza del diamante e l’elasticità della plastica. Ora sta studiando per ottenere la laurea specialistica. pinITALY di Telos A&S lo ha intervistato qualche tempo fa. Lo abbiamo ricontatto oggi per porgli la fatidica domanda:

Gli italiani non sono razzisti. Io non ho nessun problema con i miei amici e con i giovani” dice Rachid. “Sono più le persone di una certa età a essere condizionate da quello che vedono in televisione. Quando succede qualcosa come i tragici fatti di Nizza, può capitare che vai in un posto pubblico e ti guardano con sospetto. Da una parte, penso che noi musulmani dovremmo fare qualcosa in più per far capire che siamo persone pacifiche; dall’altra penso anche che se un musulmano fa una strage, non tutti i musulmani si devono giustificare”.

La determinazione e la dolcezza di Rachid sono la prima caratteristica che si nota quando lo si incontra. E la sua storia lo dimostra. Rachid è resistente ed elastico, come il grafene.



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