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Non solo Yahoo, ecco tutte le prede nel mirino di Verizon

Nella strategia di Verizon ci sono le acquisizioni, tante acquisizioni: il colosso americano delle telecomunicazioni ha speso svariati miliardi di dollari da metà 2015 a oggi per acquisti di aziende dell’economia digitale, con l’obiettivo di diversificare il business e ampliare il bacino di utenti da servire con la pubblicità e con le sempre più numerose applicazioni che sfruttano la rete cellulare.

“PICCOLE” OPERAZIONI MILIARDARIE 

A fine luglio è arrivata l’acquisizione delle attività Internet di Yahoo per 4,8 miliardi di dollari, un’operazione che il Chief finance officer di Verizon Fran Shammo ha definito “piccola in confronto alle nostre dimensioni” (con buona pace per chi dice che la telco ha pagato troppo). A Verizon interessano gli utenti delle tentacolari proprietà web di Yahoo e il potenziamento della pubblicità online e mobile.

Con la stessa ottica l’anno scorso Verizon ha comprato Aol e poi una dozzina di altre società grandi o piccole: Deutsche Bank calcola che il colosso americano ha speso per acquisizioni digitali ben 13 miliardi di dollari; quattro operazioni hanno superato il valore di un miliardo.

La diversificazione del business e la ricerca di nuove fonti di entrate è fondamentale: la concorrenza sul mercato mobile è intensa, la saturazione nella telefonia è una realtà e gli Ott sottraggono fette di guadagno. Da mesi il fatturato di Verizon è in calo; ancora nel secondo trimestre 2016 le revenues risultano in flessione del 5,3% rispetto a un anno prima. Il Ceo Lowell McAdam ha dichiarato sul Wall Street Journal che restare fermi vorrebbe dire infilarsi una spirale di morte.

L’INGRESSO NELL’AUTOMOTIVE

Fornitori di contenuti digitali e società dell’advertising sono state le principali aziende che Verizon ha messo nel suo carrello della spesa nell’ultimo anno (anche per far concorrenza a Google, Facebook e Amazon). Ma la telco Usa si è anche aperta ad altri settori, come la Internet of Things. Verizon ha infatti comprato Fleetmatics per 2,4 miliardi di dollari entrando nella enterprise mobility: Fleetmatics fornisce soluzioni di gestione della forza lavoro in mobilità e informazioni sulle flotte di veicoli, dal luogo in cui si trovano alla velocità ai consumi di carburante. Ha anche comprato Telogissocietà che sviluppa tecnologie per i veicoli connessi. Si tratta di uno dei principali fornitori del settore telematica che ha già alleanze con produttori dell’automotive come Ford, General Motors, Hino, Isuzu, Mack, Volvo.

CYBER SECURITY NEL MIRINO 

Ora secondo gli analisti Verizon potrebbe essere a caccia di aziende della cyber security: le tecnologie per la sicurezza sono da associare al suo business nel settore automotive, che produce moltissimi dati e richiede quindi robuste e avanzate soluzioni per proteggerli, osserva Susan Beardslee di Abi Research. Potenziali prede sono la società israeliana della cyber security Argus o la società di software management Movimento.

Le altre telco seguono una strategia simile di diversificazione: l’arci-rivale di Verizon At&t ha comprato per 49 miliardi di dollari DirecTV dando vita al più grande fornitore Usa di pay-Tv e ha attività nel settore della gestione flotte; anzi, siccome il fleet management è considerato dalle telco una promettente nuova fonte di guadagno, At&t potrebbe fare nuove acquisizioni di fornitori come Teletrac Navman, Omnitracs, Geotab o Zonar, dicono gli esperti. “Mi aspetto nuove operazioni di mercato”, afferma Angelo Zino, analista di S&P Capital IQ.

IL NODO FINANZIAMENTI 

Il Ceo di Verizon McAdam però avverte: Verizon è una telco e la telefonia mobile resta il core business. E poi i media digitali non produrranno utili subito. Le tecnologie per la gestione delle flotte potrebbero invece rendere in tempi più brevi: tante aziende, come quelle della logistica e della distribuzione, comprano su base stabile i dati e le analisi del tracciamento dei veicoli e della forza lavoro mobile. Verizon è pronta: per sostenere le sue ambizioni nei digital media e nella IoT l’anno scorso si è comprata nuove frequenze nello spettro AWS-3 e quest’anno gli analisti di Deutsche Bank si aspettano che spenda fino a 10 miliardi di dollari all’asta sui 600 MHZ in corso negli Usa.

Resta da vedere come tutte queste operazioni si rifletteranno sui debiti dell’azienda: Verizon ha detto che finanzierà le operazioni Yahoo e Fleetmatics col contante, ma ha solo 2,86 miliardi di dollari cash alla fine del secondo trimestre, riporta Forbes. Ha anche 92,92 miliardi di dollari in debiti di lungo termine; la telco ha però indicato che potrebbe emettere dei promissory bond per 1,2 miliardi.

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