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Ior, cosa è successo a Caloia

Mentre vediamo che la storia tormentata dello Ior procede verso un futuro ancora incerto, c’è uno dei quattro presidenti di questo settennato che si trova in una situazione particolare. È Angelo Caloia, l’economista lombardo chiamato da Karol Wojtyla alla guida dell’Istituto nel 1989 dopo Marcinkus.

LE ACCUSE

Lombardo classe 1939, Caloia è finito nel dicembre 2014 sotto inchiesta della magistratura vaticana. L’accusa è quella di peculato in merito ad operazioni di compravendita immobiliare nel periodo 2001-2008. L’ipotesi: lui e l’ex direttore generale Lelio Scaletti, insieme all’avvocato Gabriele Liuzzo, si sarebbero appropriati di denaro mentre, per conto del Vaticano, trattavano la vendita di 29 immobili. In prima battuta la Reuters parla di circa 16 milioni in conti Ior immediatamente sequestrati.

LA VICENDA

Caloia reagisce sdegnato e amareggiato, lasciando immediatamente la presidenza della Veneranda Fabbrica del Duomo, l’ente che gestisce la cattedrale meneghina. Si chiude nel suo silenzio e aspetta. E passano quasi tre anni, visto che le indagini vaticane condotte dal promotore di Giustizia Gian Piero Milano – il PM del Vaticano – sono cominciate molto prima della diffusione della notizia inerente le indagini su Caloia. Ancora: ad oggi non è stata terminata l’istruttoria, dal momento che non ci sono termini di massima entro cui le indagini debbano essere compiute, e sembra che in realtà sul conto di Caloia non sia emerso nulla.

GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI

Nei giorni scorsi dell’ex presidente Ior si è parlato perché la giustizia svizzera avrebbe chiesto informazioni su depositi per 13 milioni di euro, soldi provenienti – pare – dagli “illeciti profitti”, scrive Repubblica il 26 maggio scorso, realizzati grazie alla compravendita degli immobili dello Ior e riferibili ad uno degli indagati per questa storia (quale sia, Repubblica non lo dice).

Non sono soldi di Caloia, a sentir lui: che diffonde una nota stampa nella quale: “Nega con forza ogni accostamento alle vicende da cui ha avuto origine la richiesta rogatoriale del Tribunale di Berna così come ignora ogni concreta riconducibilità alle persone citate nel medesimo articolo della provvista oggetto di sequestro da parte del medesimo Tribunale”. E: “Ribadisce, inoltre, l’assoluta estraneità rispetto ai fatti oggetto di indagine (che si protrae ormai da più di due anni) da parte dell’Autorità vaticana e confida che la giustizia segua celermente il suo corso”.

Speriamo che lo segua: ad oggi Caloia è indagato insieme all’avvocato Liuzzo e persino al commendator Scaletti, che però è morto nell’autunno scorso ma risulta ancora indagato. Ma i magistrati vaticani sanno che la Chiesa vieta le sedute spiritiche? E la telenovela dello Ior continua, magari verso il quinto presidente in sette anni scarsi. Auguri.

(Quarta puntata di un approfondimento di Antonino D’Anna. Leggi qui la prima, la seconda e la terza puntata)


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