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Uzbekistan, ecco chi è in corsa per la successione a Karimov

Il regno di Islam Karimov è giunto al termine. Con la morte del presidente dell’Uzbekistan, ufficializzata venerdì, si apre la corsa per la successione all’uomo che ha tenuto in pugno il Paese del cotone per 27 anni. Ultimo segretario del Partito comunista uzbeko e primo presidente dell’Uzbekistan indipendente, il leader ha governato con il pugno di ferro, soffocando e reprimendo ogni tentativo di dissenso. Come dimenticare il massacro di Andijan e altre violente repressioni.

Una vera e propria successione non l’aveva programmata. Nonostante le 78 primavere sulle spalle, il vecchio presidente – rieletto nel 2015 con oltre il 90% dei consensi – contava di governare ancora per un po’ e riuscire così a mantenere il potere in famiglia, blindando il trono, invece è stato stroncato da un’emorragia cerebrale.

Per giorni non si è avuta nessuna notizia ufficiale sulle condizioni di Karimov, tanto che alcune fonti lo davano già per morto. Forse, ma è solo un’ipotesi, non si sono diffuse notizie per evitare proteste di piazza e tentativi di ribaltare il governo da parte delle (residue) forze di opposizione. Oppure perché i papabili nuovi presidenti avessero il tempo per radunare i seguaci e prepararsi alla conquista del potere.

Ma chi sono le possibili nuove guide dell’Uzbekistan? La figlia minore del presidente, Lola Karimova Tilliaïeva, 38 anni, farà di tutto per ereditare la corona paterna. Il suo essere donna non la favorisce in patria e per questo potrebbe giocare la carta del marito, l’imprenditore Timur Tilliaïev. Ma la coppia, anche in questi ultimi anni, è stata lontana dalla politica e i dirigenti del Partito liberal democratico dell’Uzbekistan faranno muro contro di loro.

All’interno della maggioranza ci sono due figure in contrasto tra loro, pronte ad entrare in lotta per la successione: il primo ministro Shavkat Miriziyoyev, 59 anni, primo ministro dal 2003, formazione agraria, nel tempo diventato il braccio destro di Karimov; e il vice premier Roustam Azimov, 57 anni, cresciuto nel mondo della finanza, nel governo sin dalla fine degli anni Novanta e abituato a trattare con le istituzioni internazionali, ha un’impostazione più aperta rispetto al premier e potrebbe – come ricorda la Reuters – far presa sulla maggioranza del partito.

C’è poi un altro pretendente, il responsabile della sicurezza del Paese, Roustam Inoyatov, 72 anni, una figura potente e influente, con in mano i servizi segreti e le forze armate.

Mentre a Samarcanda, città natale di Karimov, ci si prepara ai funerali, nella capitale Tashkent il clima politico è rovente.



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