Il Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Partito comunista cinese, ha schernito oggi il ricorso sistematico ai luoghi comuni nei discorsi ufficiali, pubblicandone una lista redatta grazie alla mobilitazione degli internauti.
“Un discorso è sempre un ‘discorso importante’, gli applausi sono sempre ‘applausi calorosi'”, ha scritto oggi il quotidiano sul suo account weibo, in cui ha invitato i suoi follower a condividere le frasi più irritanti usate dagli alti dirigenti del Paese.
“Un leader è sempre ‘un leader molto apprezzato’, una visita è sempre ‘una visita cordiale’, un risultato è sempre ‘soddisfacente’, e un passo avanti è sempre ‘straordinario'”, ha continuato il giornale. Dopo aver lanciato l’appello ai suoi follower, il Quotidiano del popolo ha ottenuto finora oltre 4.300 segnalazioni.
Sono tipici dei leader del partito discorsi fiume, pronunciati in tono monocorde e con una postura statica. Tuttavia, il nuovo numero uno cinese, Xi Jinping, ha tenuto il 15 novembre scorso, giorno del suo insediamento, un intervento di 20 minuti, insolitamente privo della terminologia comunista o di riferimenti alle dottrine dei suoi predecessori.
Poche settimane dopo, i media di stato hanno quindi riportato un suo appello ai funzionari di partito per mettere fine agli incontri “inutili”, e a discorsi ed eventi ritenuti solo una perdita di tempo. Un utente ha scritto: “Se ai funzionari non è consentito di parlare con luoghi comuni e in politichese, cos’altro gli resta da dire?”.