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Infratel, cosa cambia per la banda larga con le nomine di Decina e Tudini

Di Michele Arnese e Valeria Covato

Più coordinamento con il governo e in particolare con il ministero dello Sviluppo economico. È questa una delle novità, quella più “politica”, che si cela dietro le nomine al vertice di Infratel, la società in house dello Sviluppo economico che sarà sempre più il perno operativo del piano governativo per la banda ultra larga.

I vertici di Infratel, azienda del gruppo Invitalia guidato da Domenico Arcuri, scadevano, quindi le nomine erano attese. Ma non vi erano certezze sui nomi.

Il nuovo amministratore delegato sarà Domenico Tudini (nella foto a destra), che finora era presidente. La presidenza ora andrà a Maurizio Decina, professore emerito del Politecnico di Milano e già commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (che si dimise dall’authority a sorpresa prima della scadenza del mandato per alcune fibrillazioni interne anche con alcuni soggetti regolati).

Tudini prenderà il posto di Salvatore Lombardo, al quale è stata proposta la direzione generale di Infratel, ruolo peraltro ricoperto già in passato: Lombardo si sarebbe riservato di accettare o meno, perché il ridimensionamento comunque sarebbe inequivocabile rispetto al passato.

Le novità al vertice della società in house segnano un cambio di marcia – secondo gli addetti ai lavori – in particolare per il raccordo dell’azienda con il ministero; un raccordo che gli operatori del settore si attendono che sarà maggiore con la nomina di Tudini ad amministratore delegato rispetto alla gestione più “autonoma” di Lombardo. D’altronde il ruolo che l’esecutivo ha disegnato per la società in house del dicastero retto da Carlo Calenda è talmente incisivo, visto che a lei compete gestire gli appalti per la realizzazione delle infrastrutture e reti a banda larga, nonché le opere realizzate per mantenere l’efficienza nel tempo, e garantire l’accesso alle infrastrutture a tutti gli operatori, che non potrebbe non esserci sintonia fra azionisti “politici” e vertici dell’azienda.

Rilevante anche l’arrivo del professor Decina alla presidenza: un nome noto e apprezzato nell’ambiente delle tlc (con un altalenante rapporto con Telecom Italia) e anche a livello governativo e ministeriale, in particolare sia dal sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti.


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