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Addio alla signora del palcoscenico

L’irresistibile duetto con Giancarlo Giannini nel film ‘Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto’ di Lina Wertm ller è senz’altro la performance più conosciuta di Mariangela Melato, nonché uno dei pezzi più alti della commedia italiana degli anni ’70.

Ma l’attrice nata a Milano nel 1941 è stata non solo una delle più grandi interpreti al cinema di questo genere amato e premiato in tutto il mondo.

Perché la Melato nasce come attrice drammatica di teatro: una delle sue prime apparizioni è stata con Ronconi nell’Orlando furioso.

Ottiene poi un grande successo con la sua interpretazione di Fiore, l’amante milanese del fedifrago Giannini-Mimì metallurgico ferito nell’onore. Contemporaneamente dimostra di saper affrontare ruoli drammatici, come quelli che interpreta accanto a Gian Maria Volonte in “La classe operaia va in paradiso” e “Todo modo” (1976), entrambi di Elio Petri. Attrice versatile dagli infiniti talenti, e anche un’eccellente ballerina e cantante, Melato nel corso della sua straordinaria carriera ha collaborato con i più grandi registi di cinema e teatro, da Luchino Visconti a Dario Fo, da Monicelli a Vittorio De Sica.

Tutti l’hanno cercata per questa rara capacità di passare dai ruoli drammatici classici, da Euripide a Shakespeare, al registro comico più fulminante, quello tipico della commedia all’italiana di cui è stata una delle massime interpreti.

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