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Ecco i veri motivi della guerra di Hollande in Mali

Fermare l’avanzata islamista. Difendere l’incolumità dei francesi presenti nel Mali. Proteggere gli interessi strategici di Parigi, tra cui innanzitutto l’uranio presente in gran quantità nella regione indispensabile al funzionamento del nucleare civile del Paese transalpino.

Questi i motivi  che venerdi hanno spinto François Hollande a rompere gli indugi e a impegnare, per ora in solitudine, la Francia in una operazione bellica che ha nella rapidità la componente fondamentale, scrive il Financial Times.

Secondo la testata inglese è stato il rischio di lasciare ai ribelli il tempo di consolidarsi nella propria roccaforte del nord del Paese africano a spingere François Hollande ad affrettare l’intervento militare.

Una svolta non solo per la politica estera di Parigi, sottolinea il New York Times. Secondo il giornale Usa in ballo vi è anche l’immagine dell’Eliseo.

La svolta di Hollande è notata anche dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che parla di un presidente completamente diverso. Secondo la Faz, i rischi di una marcia solitaria sono però troppo forti e Parigi avrà bisogno di aiuti. Sempre secondo il giornale renano Berlino dovrà schierarsi con il proprio maggiore alleato continentale ma senza mettersi in prima linea.

La Süddeutsche Zeitung tira dei parallelismi tra la Libia del colonnello Gheddafi e il Mali attuale. Anche allora, afferma il giornale di Monaco, era stata Parigi a dare per prima fuoco alle polveri del conflitto proseguito e conclusosi grazie al sostegno di Washington.

Sostegno che arriverà anche questa volta, afferma la Nezasimaja Gazeta. Il giornale russo ribadisce che presto la guerra vedrà il coinvolgimento di Ue e Stati Uniti. Da tempo in declino in quanto accusato di mancanza di piglio, Hollande doveva uscire dal cono d’ombra del declino cui a soli pochi mesi dal mandato sembrava già avvolto. Inviando i soldati francesi in una missione che potrebbe rivelarsi decisiva per i destini dell’Africa francofona e del futuro dei rapporti tra l’Esagono e le proprie ex colonie del continente nero l’Eliseo appare aver raggiunto il primo obiettivo.

Come scrive la Neue Zurcher Zeitung, la Francia è con Hollande. L’intervento anti islamista in Mali è più vicino al cuore e alle menti dei francesi di quanto lo fosse quello in Afghanistan afferma il giornale di Zurigo che in un proprio editoriale ritiene il passo di Parigi legittimo in quanto giustificato dal diritto internazionale.

Anche le Monde sottolinea il largo consenso politico goduto dall’operazione militare. Il giornale francese mette comunque in risalto che l’azione bellica ha come unico scopo quello di combattere il terrorismo in quella che un tempo era la vetrina della democrazia in Africa. Una deriva che come afferma un editoriale del Pais impone ora il riscatto del Mali.


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