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Ecco come si incuneano le banche cinesi in Italia

Non si ferma l’avanzata delle banche cinesi in Italia. La quarta ad aprire una sede nella Penisola è stata Bank of Communications, che a differenza degli istituti connazionali già presenti ha puntato su Roma piuttosto che Milano. La filiale capitolina (in piazza Barberini) della sede lussemburghese è stata inaugurata ieri in presenza del presidente della quinta banca cinese, Niu Ximing, e dell’ambasciatore della Repubblica popolare in Italia, Li Ruiyu (nella foto). Si tratta di “un primo passo per promuovere gli scambi economici e commerciali tra l’Italia e la Cina”, ha commentato il top manager cinese.

Con l’arrivo di BoCom salgono così a sei le filiali di banche cinesi sul territorio, dopo Bank of China e Icbc, ciascuna con due sedi, una milanese e una romana, e quella nel capoluogo lombardo della Construction Bank of China. BoCom, colosso da 52,6 miliardi di yuan di ricavi (7,6 miliardi di dollari) nei 9 mesi del 2016, agirà come investment bank. “Il nostro ruolo sarà fare da ponte tra aziende italiane e cinesi sugli investimenti”, ha aggiunto Niu. L’apertura a Roma, a stretto giro rispetto a quelle di Parigi e Lussemburgo, rafforza la presenza europea dell’istituto fondato nel 1908. L’inaugurazione segue inoltre di appena cinque giorni l’incontro informale in Sardegna tra il premier Matteo Renzi e il presidente cinese, Xi Jinping.

D’altra parte l’Italia è stata nel 2015 la seconda meta europea per gli investimenti diretti cinesi, preceduta soltanto dalla Gran Bretagna. “Si tratta di un segnale di fiducia del sistema cinese nei nostri confronti”, ha commentato l’ambasciatore italiano a Pechino, Ettore Sequi, che ha auspicato una maggiore “complementarietà” tra i due Paesi.

(Pubblicato su Mf, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)


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