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Come funziona il modello sanitario dell’Alto Adige

Di Thomas Schael

Da un anno e mezzo sono direttore generale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. Quando incontro i miei colleghi e amici, molti mi dicono: “Che fortunato, lavori in Alto Adige, dove la crisi non c’è”. È vero? Forse, parlando in senso stretto, di dati e indicatori macroeconomici come il Pil, il tasso di disoccupazione e via dicendo. Ma per quanto riguarda l’approccio al cambiamento, all’innovazione in sanità, anche in Alto Adige ci troviamo di fronte a delle sfide enormi. Non parlerei proprio di crisi, ma della necessità imminente di sviluppare metodologie e approcci strategici in Alto Adige-Südtirol per garantire anche fra 10-20 anni un’assistenza sanitaria all’altezza del tempo, con un’offerta pubblica di altissimo valore, equa e sicura.

Come Azienda sanitaria sin dall’inizio del mio mandato nel 2015 abbiamo attuato un percorso di change management strategico che prevede tre ambiti di interventi, incrociando e interfacciando gli sviluppi tecnologici con quelli della gestione e dello sviluppo personale nonché della programmazione aziendale. Lo strumento di pianificazione strategica più importante per l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige è il Masterplan informatico 2016-2018 presentato nell’aprile del 2016. Questo documento, infatti, prevede l’adozione e lo sviluppo di sistemi informativi a livello provinciale per tutte le strutture ospedaliere e del territorio, gli uffici amministrativi e la medicina territoriale. Inoltre, sono previsti dei servizi ai cittadini accessibili in rete (prenotazioni, pagamenti, ritiro di referti, ecc.) e servizi di telemedicina come consulenze, diagnosi, monitoraggio o riabilitazione a distanza. Il nucleo centrale dell’assistenza clinica elettronica è però quello dell’adozione e dello sviluppo della cartella clinica integrata, un documento digitale che, alimentato dai diversi sottosistemi, documenta integralmente tutti i dati sullo stato di salute del paziente, dalla nascita alla morte, le sue esigenze di assistenza e cura, i suoi obiettivi sanitari e il suo percorso assistenziale, oltre a disporre di varie funzioni avanzate (come il cosiddetto clinical decision support system).

Essendo terra di confine con la Svizzera e l’Austria, la carenza di personale medico e infermieristico grava in modo consistente sulla nostra provincia. Per far fronte a questa sfida abbiamo avviato, ad inizio 2016, un programma ambizioso di assunzioni per oltre 200 professionisti sanitari, tra medici specialisti e infermieri, potenziando in tal modo consistentemente la pianta organica. Accanto alla collaborazione con agenzie di reclutamento del personale sull’intera area europea, è stata rafforzata la presenza dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige sul web 2.0 e sui social media, in particolare sui canali quali LinkedIn, Google+, Xing, ecc. per pubblicare le offerte di lavoro e per i contatti. Riteniamo che l’avviso pubblico non sia più uno strumento sufficientemente adatto a richiamare l’attenzione dei potenziali candidati. Abbiamo quindi deciso di muoverci come si fa nel settore privato, nominando due “reclutatori” che accompagneranno ogni candidato lungo tutto il processo che va dalla presentazione della domanda fino all’assunzione.

La terza leva di innovazione aziendale infine è il rafforzamento della governance aziendale introducendo anche una programmazione multiproject management supportando la line organization nel percorso di adattamento ai cambiamenti, individuando cinque aree di intervento: la prevenzione, l’area ospedaliera, l’assistenza territoriale, i servizi di supporto e l’amministrazione. In ogni area, gli orientamenti strategici sono stati definiti e classificati in una griglia di tempo approssimativo. Il risultato è stato presentato – in ormai consueti incontri cosiddetti stakeholder – all’assessora di riferimento, alti funzionari della Provincia autonoma di Bolzano, a tutti i dirigenti dell’azienda sanitaria, in ogni comprensorio sanitario della Provincia, ai sindacati e al pubblico. Entro il 2017 ci si prefigge di sviluppare un masterplan e un piano operativo per ciascuna delle citate direzioni strategiche.

Sono pertanto questi i nostri ambiti prioritari di intervento, per innovare e rafforzare l’assistenza sanitaria per la nostra cittadinanza. Come direttore generale ritengo fondamentale che le mie collaboratrici e i miei collaboratori accolgano le innovazioni in modo positivo e che le affrontino con dinamismo perché in Alto Adige, nei prossimi anni, dovremo compiere dei grandi passi.

La nostra vision aziendale è quella di sviluppare dei modelli assistenziali best practice nell’ambito mitteleuropeo, pertanto abbiamo bisogno di personale altissimamente qualificato. Vedendo i feedback positivi e richieste che ci giungono – a mio avviso – possiamo essere contenti e un po’ più rassicurati in merito al fatto che, anche in futuro, l’Alto Adige-Südtirol sarà terra dove la crisi (quasi) non si sentirà!

Per chi sia interessato a candidarsi: carriera@asdaa.it

 

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