Si è conclusa la ministeriale dell’Agenzia spaziale europea. Approvato lo stanziamento di 10,3 miliardi di euro e siglate una serie di risoluzioni (tra cui “Towards Space 4.0 for a United Space in Europe”, “Level of Resources for the Agency’s Mandatory Activities 2017-2021 e la risoluzione per il Guiana space centre periodo 2017-2021).
L’Italia esce soddisfatta dalla due giorni di incontri. Il presidente dell’Asi Roberto Battiston ha così commentato: “Siamo riusciti a includere in modo forte, e spesso con guida nazionale indiscutibile, la gran parte – se non tutti – i grandi programmi nazionali di tipo industriale e della ricerca che hanno contribuito a formare l’architettura di questa ministeriale”.
Il primo riferimento va chiaramente a Exomars, il programma europeo per l’esplorazione di Marte che, dopo aver inserito in orbita marziana il secondo satellite europeo, il TGO, e aver tentato di atterrare sul suolo con il piccolo lander Schiaparelli, si prepara ora per la parte più innovativa: il trasporto sul pianeta di una trivella italiana che sarà in grado di prelevare campioni del sottosuolo marziano per verificarne la composizione e cercare tracce di vita. Sono stati approvati 440 milioni per la missione, 167 dei quali garantiti dall’Italia e 100 dal bilancio ordinario dell’Esa, a dimostrazione di quanto l’agenzia tenga a questa missione. L’Italia è Paese leader di Exomars e ritorni in termini industriali saranno sicuramente interessanti.
L’Italia continuerà ad avere un ruolo importante anche nel campo della tecnologia spaziale per il rientro a Terra. Sarà infatti nel nostro Paese che si effettueranno gli studi e i lavori per Space-Rider, il successore di ixv, il primo e unico veicolo spaziale europeo riutilizzabile. Per gli appassionati, la capsula di ixv, tornata a Terra dopo un volo a 450 km di quota, è esposta a Torino all’interno degli edifici di Thales Alenia Space Italia. Ad affiancare il nostro Paese in questo settore molto probabilmente sarà la Francia.
Si festeggia anche in casa Avio per l’approvazione del finanziamento aggiuntivo di 55 milioni per la versione del Vega C plus e la costruzione del Vega E, il lanciatore con nuovi motori alimentati a ossigeno e metano che saranno costruiti da Avio.
Confermata anche la validità del nostro Paese in termini di risorse umane. L’astronauta Luca Parmitano è infatti stato candidato ufficialmente per tornare sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2019 per una missione di lunga durata (sei mesi). Salva anche la partecipazione europea ai lavori della ISS fino al 2024. Dopo la conferma delle agenzie spaziali degli Stati Uniti, del Canada, della Russia e del Giappone, mancava solo la conferma europea che è arrivata proprio in questo secondo giorno di ministeriale, con l’approvazione di un impegno di 800 milioni di euro. L’Italia contribuirà con 167 milioni.
Interessante l’aumento di investimento da parte dell’Italia per i programmi opzionali nel settore delle telecomunicazioni in cui l’importo è passato dai 50 ai 100 milioni di euro. E’ proprio in questo ambito che nel breve periodo si realizzerà in modo diretto lo sviluppo del cosiddetto spazio 4.0 in cui le parole d’ordine sono partecipazione, digitalizzazione, commercializzazione e crescita.
La prossima ministeriale sarà nel 2019 in Spagna.
Di seguito una tabella riassuntiva di tutte le sottoscrizioni degli Stati membri dell’Esa, comprensive delle somme per i programmi opzionali già in corso e non discusse durante la ministeriale:
- Osservazione della Terra: 1, 370 miliardi fino al 2015
- Telecomunicazioni: 1,280 miliardi fino al 2014
- Navigazione: 69 milioni fino al 2021
- Esplorazione: 1,452 miliardi fino al 2021
- Prodex (supporto al programma scientifico): 172 milioni fino al 2021
- Lanciatori: 1,611 miliardi fino al 2023
- Sicurezza: 95 milioni fino al 2022
- Tecnologia: 445 milioni fino al 2022
- Scienza, ricerca e sviluppo – attività Esa obbligatorie: 3,813 miliardi fino al 2021