Diminuiscono gli utili nei primi nove mesi del 2016 per gli undici gruppi italiani bancari quotati.
In un report riservato di una primaria società di consulenza emerge come Unicredit, Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi, Banco Popolare, Ubi Banca, Bper, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Carige, Credem, Credito Valtellinese abbiano totalizzato nel periodo in questione 4,5 miliardi di utili e 2,7 miliardi di perdite a fronte di risultati netti positivi nei mesi gennaio-settembre 2015 pari a 6 miliardi con la sola Carige che aveva chiuso in perdita per 0,37 milioni di euro. “Gli elementi che hanno penalizzato i risultati – si legge – sono in larga parte riconducibili alla gestione caratteristica: flessione del margine di interesse, incremento delle rettifiche su crediti (per aumentare le coperture) e incremento dei costi operativi (per effetto di oneri straordinari)”.
Sono solo due i gruppi – Unicredit e Bper – che “hanno ottenuto risultati di periodo migliori rispetto al 2015: Unicredit grazie alla crescita dei ricavi dell’attività di negoziazione e alla riduzione del-le rettifiche su crediti, e Bper per i minori accantonamenti per perdite su crediti”.
Scendendo nel dettaglio, al terzo trimestre 2016 è però Intesa Sanpaolo ad aver realizzato la performance migliore con utili pari a 2,34 miliardi di euro, seguita da Unicredit con 1,77 miliardi.
Dopo, ben distanziati, vengono Popolare di Sondrio (0,11 miliardi), Bper e Credem (0,10 miliardi), Popolare Milano (0,09 miliardi). Tra i gruppi in perdita la palma non poteva che spettare a Montepaschi che chiude a -0,85 miliardi. Male anche Ubi (-0,75 miliardi), Banco Popolare (-0,71 miliardi), Carige (-0,24 miliardi) e Credito Valtellinese (-0,14 miliardi). “Le perdite di periodo – si fa notare nel report – in molti casi hanno influito sui coefficienti patrimoniali”. In particolare, le contrazioni più rilevanti si registrano per Credito Valtellinese – che cede 70 punti base – e per Mps che si ferma a -51 punti base. Per Siena “all’impatto negativo apportato dalla perdita del terzo trimestre 2016, si sono aggiunte maggiori deduzioni (franchigie e filtri prudenziali)”.
Sorte ben diversa per Bper il cui CET1 ratio è aumentato di 293 punti base “grazie all’autorizzazione all’utilizzo dei modelli interni per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di credito” mentre Banco Popolare, +150 punti base, “deve il miglioramento soprattutto all’aumento di capitale di circa 1 miliardo di euro concluso nel primo semestre 2016”.