Che quello della space economy fosse un settore in piena evoluzione e ricco di opportunità lo si è iniziato a capire quando dall’America sono iniziate a giungere notizie di privati visionari alla Richard Branson che con aziende come la Virgin Galactic si sono lanciati nel settore spaziale alla ricerca di nuovi mercati da coltivare e in cui far crescere idee imprenditoriali.
Al Centro Studi Americani la space economy è stata la centro di un dibattito organizzato da Formiche e Airpress. Industria, governo – rappresentato dai ministri dello Sviluppo economico Carlo Calenda e dell’Istruzione Valeria Fedeli – e Agenzia spaziale italiana si sono confrontati sulle esigenze di settore per concretizzare in modo sempre più efficiente le potenzialità offerte dalla space economy e dare applicazione pratica a quei principi basilari contenuti nella Strategia spaziale per l’Europa.
Tra i settori industriali di cui si compone lo Spazio, l’Europa ha un grande primato in quello dei lanciatori. L’ad di Avio Giulio Ranzo ha ricordato che oggi l’Europa, con il suo 40%, ha il livello più alto di export nei lanci commerciali, rispetto al 20% della Russia e al 10% degli Stati Uniti. Un primato che evidenzia il virtuosismo degli investimenti europei e la centralità della regione. Messa in evidenza anche l’importanza dei rapporti bilaterali attivi in materia, come ad esempio con il Peru che a settembre ha lanciato il suo primo satellite grazie al “piccolo” lanciatore italiano della famiglia europea Vega.