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L’Europa vista da Malta, le priorità del governo Muscat

Di Beppe Scarpino
malta, Vanessa Frazier

Lo Stato è piccolo, ma sta proprio al centro del Mediterraneo e questo primo semestre del 2017 anche al centro dell’Europa. Parliamo di Malta, che tra un mese sarebbe chiamata a registrare l’avvio della Brexit, l’atto di divorzio dalla UE che Theresa May potrebbe notificare ai suoi colleghi capi di governo al Vertice europeo de La Valletta. E pensare che proprio Malta ottenne l’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1964…

Il premier maltese, il laburista Muscat, si trova sul tavolo in questi mesi una serie di dossier caldi, che gestirà fino al 30 giugno. Li ha presentati venerdì scorso, ospite della Federazione Banche Assicurazioni e Finanza (FeBAF) e davanti a una trentina di banchieri e assicuratori, l’ambasciatrice in Italia, Vanessa Frazier (nella foto). Sei i pilastri sui quali si basa il semestre maltese, a cominciare dalla “priorità delle priorità”, l’immigrazione, che vede  l’isola-stato esposta come l’Italia. Guardando all’Europa, Muscat chiede l’estensione del Piano Juncker per gli investimenti ai paesi africani, così da creare condizioni economiche e sociali  tali da spingere sullo sviluppo locale di quelle regioni e scoraggiare nuovi arrivi. Secondo pilastro dello stato insulare, il mercato unico, e in particolare quelli dell’energia e delle infrastrutture digitali. La sicurezza dei cittadini europei contro terrorismo e criminalità è il terzo cardine sui cui La Valletta punta in questi mesi, rafforzando tutte le forme di contrasto a livello continentale.L’Europa chiesta da Malta è anche a forte valenza sociale (quarto pilastro), con promozione dell’uguaglianza di genere e tutela delle minoranze. Ma anche le politiche di vicinato hanno il loro peso, e Malta intende giocare un ruolo nelle transizioni democratiche in Africa e nella pacificazione dei conflitti, a cominciare da quello siriano. Per ultimo, ma non ultimo, il settore marittimo, da sempre cruciale per La Valletta, dovrà essere valorizzato a livello europeo, con il lancio durante il semestre di una Western Mediterranean Sea Basin Initiative.

L’ambasciatrice non si è tirata indietro di fronte ad una platea interessata ai temi caldi dell’economia europea. E a fianco di queste sei priorità politiche generali, ne ha snocciolate cinque specifiche per la business community. I servizi finanziari, e in particolare l’accelerazione dell’Unione dei Mercati dei Capitali che è parte integrante del Mercato Unico; la riforma della tassazione, con un focus sulla lotta alle frodi fiscali e all’evasione;  la Governance europea, collegata al Libro Bianco della Commissione sul “Futuro dell’Europa” atteso per il sessantesimo anniversario della UE (candeline da spegnere il 25 marzo a Roma); la revisione del Bilancio dell’Unione; gli investimenti, che sono il tema clou del semestre e che dovranno rilanciare crescita e occupazione nell’Europa del futuro, partendo dal Mediterraneo e dalla proiezione esterna del Piano Juncker. Tutti temi sul tavolo dell’Ecofin, il Consiglio europeo dei ministri economici sotto l’egida del governo maltese.  Al di là degli argomenti, lo sviluppo del Mediterraneo e la gestione equilibrata dell’immigrazione sono le priorità vere del governo Muscat, insieme alla capacità di attrarre investimenti.

Per questo è cruciale che ogni politica che guardi allo sviluppo dell’Europa, come ha sottolineato il segretario Generale della FeBAF, Paolo Garonna, parta proprio dal Mare Nostrum. Prossimo appuntamento degli Incontri FeBAF dedicati ai semestri europei, quello con l’Estonia che – a seguito del referendum su Brexit – sostituirà la presidenza britannica nella seconda metà di quest’anno. Anche in questo caso è attesa una diplomatica, che guida la rappresentanza del Paese nordico in Italia. Dal Mediterraneo al mar Baltico, le sirene dell’Europa continueranno ad addolcire i temi freddi e tecnici della finanza europea.

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