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Cosa c’entra l’Esa con i big data e la sicurezza?

Oggi e domani a Frascati l’Agenzia spaziale europea parla di big data e sicurezza, la nuova sfida per lo Spazio. Si tratta del terzo simposio internazionale dell’Esa per la sicurezza internazionale, dedicato appunto ai big data. Ad aprire le discussioni il direttore generale dell’Esa Johann Dietrich Woerner insieme a Ernesto Damiani del Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica, Massimo Attoresi dell’European data protection, Oliver Burgersdijk di Europol, Rosheen Awotar-Mauree dell’International communication unit, Corrado Giustozzi di Enisa e José de Blas capo dell’ufficio per la sicurezza nazionale della Spagna. “La sicurezza non è qualcosa di semplice di cui parlare”. Con queste parole ha esordito il direttore generale dell’Esa, facendo il punto su tutti quegli ambiti di sviluppo in cui la sicurezza del dato satellitare può giocare un ruolo importante in termini di stabilità e prosperità. Tra i settori più volte ricordati: agricoltura, pesca, ambiente, energia, salute, sviluppo regionale, politiche di sicurezza e difesa. “Tutto quello che si fa in Esa ha a che fare con la sicurezza, non solo in termini di cyber security, ma anche nelle attività di monitoraggio del traffico aereo, ad esempio, o in tutte quelle azioni ben spiegate nel video Living with Space 4.0 realizzato dall’Esa”.

“Spazio, big data e sicurezza sono strettamente interrelati” ed è importante avere a mente questo legame per affrontare alcune tra le maggiori sfide di questo secolo come conflitti, pirateria, disastri naturali e umani, sicurezza alimentare e migrazioni. Un punto su cui il dg Esa ha posto particolare enfasi è quello della cooperazione internazionale tra i vari attori che si muovono nel settore. “Abbiamo solo questo piccolo pianeta – così si è espresso il dg – ed è meglio lavorare insieme per avere in futuro un mondo migliore”. Il riferimento è alle discussioni circa l’uso dei dati di Copernicus (programma europeo per il monitoraggio terrestre nel settore ambientale e della sicurezza). Tra chi crede che i dati prodotti da uno strumento europeo debbano essere sfruttati solo dai diretti finanziatori del progetto e chi invece crede che la condivisione globale delle risorse sia fondamentale per fare passi avanti, Woerner è sicuramente dalla parte di questi ultimi.

“Vogliamo essere trasparenti, avere un accesso libero e aperto, vogliamo delle tecnologie liberamente disponibili, affinché ogni individuo sia in grado di svilupparsi e crescere, vogliamo rafforzare la cooperazione”. Chiaramente si parla di questioni delicate in cui molte volte entrano in discussione valutazioni legate ai diritti della proprietà intellettuale o alla presenza di dati militari e della difesa – molte volte classificati proprio per questioni di sicurezza. Ma ciò considerato, la cooperazione resta l’asset principale per trarre dallo Spazio e dai numerosi dati satellitari che ogni giorno riceviamo a Terra il massimo beneficio per l’intera umanità. D’altra parte, tra i principi basilari del diritto internazionale dello Spazio contenuti nel Trattato internazionale per lo Spazio del 1967, rientra anche quello dell’utilizzo dello Spazio per il beneficio e nell’interesse di tutti i Paesi (art. 1).

Dopo l’introduzione istituzionale si sono alternati dei panel di discussione animati da esperti e ricercatori di settore. Oggi si è parlato di come i big data siano interrelati con le attività dell’Esa, in particolare in termini di supporto alle missioni di esplorazione, alla gestione dei segmenti di Terra e all’osservazione della Terra. In un altro panel si è cercato di rispondere alle seguenti domande: gli attuali metodi di condivisione e protezione delle informazioni sono adatti ad affrontare le minacce emergenti? La paternità delle informazioni e la loro classificazione dovrebbero essere rafforzate? Quali sono i requisiti per una gestione dati efficace e sicura?

Domani si parlerà invece di autenticità, disponibilità e integrità dei dati, oltre che di metodi efficaci per analizzare – se non addirittura predire – incidenti legati alla sicurezza. Le sessioni della mattina si concluderanno con riflessioni sul ruolo delle istituzioni affinché mettano in campo politiche e normative adatte a garantire sicurezza, corretto e pieno utilizzo dei dati. La due giorni dell’Esa sulla sicurezza e lo Spazio si concluderà con una sessione dedicata ai software e alle migliori caratteristiche per permettere loro di catturare, gestire e processare dati in modo affidabile.


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