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Consigli non richiesti degli artigiani di Milano ai candidati premier

Qualunque sia il prossimo governo, dovrà mettere al centro della propria agenda la riduzione delle tasse sulle imprese. A chiederlo sono gli Aritigiani di Milano. Marco Accornero, segretario generale dell’Unione artigiani di Milano, in un’intervista a Formiche.net.

“Abbiamo la necessità, sia come Paese, sia come categoria – dice a Formiche.net Marco Accornero, segretario generale dell’Unione artigiani di Milano – di tornare a crescere e aumentare la produttività. Ogni sforzo deve essere concentrato in queste direzioni. L’attenzione non deve essere solo a parole verso le micro e piccole imprese”.

Accornero lancia poi una proposta: “Suggeriamo che il sistema di sussidi alle imprese sia eliminato, si parla di 10-20 miliardi di euro e che queste risorse siano destinate per un’analoga riduzione dell’Irap. Oggi i sussidi sono inefficienti, finiscono sempre ai soliti noti e alle imprese decotte, per cui meglio destinarli alla riduzione dell’Irap. Ogni impresa potrà così utilizzare queste risorse che non dovrà versare allo Stato. Inoltre – prosegue Accornero– chiediamo che venga resa effettiva la norma sui pagamenti dei debiti dello Stato entro 60 giorni, come prevede la direttiva europea; incentivata la creazioni di reti di imprese con significative defiscalizzazioni. Serve poi incentivare l’assunzione di giovani riconoscendo il ruolo formativo dell’imprenditore”. Infine “chiediamo si ritorni al credito d’imposta per chi fa investimenti in tecnologie”.

Richieste, tra l’altro, presenti ormai in tutti i programmi elettorali, da quello di Silvio Berlusconi, a quello di Pier Luigi Bersani, passando per l’agenda Monti. Le stesse proposte poi comparivano addirittura nel sondaggio lanciato qualche giorno fa da Beppe Grillo sul suo blog, dove chiedeva di votare le “misure urgenti per il rilancio delle piccole e medie imprese”.

Il segretario non si sbilancia sulla maggiore o minore credibilità delle coalizioni in corsa per Palazzo Chigi. Una cosa è certa: il governo dei professori ha deluso gli artigiani. “Siamo insoddisfatti di ciò che ha fatto il governo di Monti in termini di crescita. L’azione dovuta e dolorosa, sul lato delle entrate” è stata pesante “perché l’Imu sulle imprese commerciali e i capannoni hanno colpito duramente chi aveva fatto sforzi e investimenti negli scorsi anni”. Ma la principale critica al premier è “l’aver fatto troppo poco per ridurre il costo del lavoro, ancora molto alto rispetto all’Europa. Ad esempio, si poteva tagliare la spesa improduttiva o ridurre gli oneri burocratici”

 



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