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Nicola Fratoianni, tutte le vendolate del segretario di Sinistra Italiana

Dal punto di vista della capacità di bucare lo schermo, l’allievo deve imparare ancora dal maestro. Nicola Fratoianni, fresco di elezione a segretario di Sinistra Italiana, non è riuscito a uscire dal cono d’ombra in occasione della sua investitura a nuovo leader del fronte antirenziano. Complice la concomitanza con la traumatica assemblea del Pd, e complici pure la comparsata a Rimini della presidentessa della Camera Laura Boldrini e l’animata arringa dal palco di Luigi de Magistris che gli ha rubato la scena proponendo pure di limitare la proprietà privata, Fratoianni si è dovuto accontentare di qualche trafiletto sui giornali legato alla sua incoronazione al congresso di fondazione del partito. A questo deputato pisano di 44 anni in fondo va bene così. È stato abituato a lavorare dietro le quinte, nella macchina organizzativa, ai fianchi del maestro politico Nichi Vendola che quando ha notato questo ragazzo toscano tra i giovani di Rifondazione comunista, se l’è subito portato con sé.

La carriera politica di Fratoianni viaggia su un binario parallelo con quella di Vendola. Il leader che ci mette la faccia, riabilita la sinistra in Puglia vincendo le primarie e diviene governatore di Regione. Il fedele scudiero che lo segue, lo assiste, lo consiglia, gli organizza le campagne elettorali, gli tiene le redini del partito. Insomma, fa quel lavoro tanto sporco quanto fondamentale ai fini del successo politico ed elettorale. Adesso però la scena se la deve prendere Fratoianni, nonostante al debutto di Sinistra Italiana a Rimini fotografi e cameraman sembravano più interessati agli ospiti o al pargoletto di Vendola che non al segretario della neonata forza politica.

Laurea in Filosofia, cresciuto politicamente nei collettivi universitari di Pisa, forgiato al G8 di Genova (sul suo profilo Twitter scrive «per sempre uno di quelli che nel luglio 2001 erano a Genova»), Fratoianni vanta un cursus honorum sbilanciato sulla falce e martello. Ha mosso i primi passi in Rifondazione Comunista, dal 2002 al 2004 è stato coordinatore nazionale dei Giovani Comunisti, nel 2004 viene spedito in Puglia a organizzare la campagna elettorale e lì diviene segretario regionale del partito; in tanti ascrivono a lui una buona dose del successo vendoliano alle primarie contro Francesco Boccia (e la successiva vittoria alle regionali).

Il legame con Nichi è indissolubile, tanto che il pisano Fratoianni diventa assessore regionale in Puglia nel secondo mandato di Vendola e segue senza esitazioni il suo leader quando nel 2009 si lancia nell’avventura di Sel. Nel 2013 l’ingresso in Parlamento, l’anno dopo l’elezione a coordinatore nazionale del partito e la guida del gruppo alla Camera dopo che Gennaro Migliore si accasa nel Pd sponda renziana. Con Fratoianni la linea di Sel si sposta sempre più a sinistra in funzione anti-Pd, perché così vuole Vendola; non lo scalfisce l’inchiesta giudiziaria nell’ambito dell’Ilva che lo vede rinviato a giudizio dalla Procura di Taranto: lavora alla Lista Tsipras per le europee del 2014, si prodiga per rompere le alleanze col Pd negli Enti locali di tutta Italia provocando micro-scissioni, incarna l’anima della sinistra dura e pura ribadita anche al congresso di Rimini dove ha chiuso la porta a collaborazioni con gli scissionisti del Pd se non sfiduciano il Governo Gentiloni.

Il pupillo di Vendola, già salito agli onori delle riviste femminili per essere uno dei parlamentari più belli assieme al renziano Matteo Richetti, segue le evoluzioni di Podemos in Spagna (ha partecipato al congresso), auspica il successo del socialista Benoit Hamon in Francia («è finita la stagione della sinistra che fa la destra» dice) e condivide la spinta un po’ populista incarnata da de Magistris che potrebbe essere il nuovo frontman di questa sinistra radicale. Con Fratoianni a dirigere la macchina organizzativa, possibilmente lontano dai riflettori. Perché, in fin dei conti, è quello che gli riesce meglio. Ed è quel che vuole il suo maestro Vendola.

(Pubblicato su Italia Oggi, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)


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