Medjugorje? È tutto falso, dice il vescovo di Mostar monsignor Ratko Peric con un comunicato del 26 febbraio scorso. Pure la prima settimana di apparizioni, come testimoniano le audiocassette registrate alla fine di giugno 1981 quando i sei veggenti iniziarono a vedere la Madonna. Ma allora, se è tutto falso, per quale motivo la Santa Sede sta mandando un inviato speciale per la pastorale, ossia l’arcivescovo di Varsavia Henryk Hoser? Se non c’è Madonna, non ci sono fedeli. Dunque niente pastorale.
Ma vediamo la dichiarazione di monsignor Peric. Il vescovo di Mostar indica tutte le indagini fatte in quasi 40 anni: “La prima Commissione diocesana di Mostar: 1982-1984, la Commissione allargata: 1984-1986, la Commissione della Conferenza Episcopale di Zagabria: 1987-1990, la Commissione della Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano: 2010-2014 e infine la valutazione della stessa Congregazione: 2014-2016, come stabilito da papa Benedetto XVI. Crediamo che tutto sia stato consegnato nelle mani del Santo Padre Papa Francesco“. Ma malgrado le indagini: “La posizione di questa Curia per tutto questo periodo è stata chiara e risoluta: non si tratta di vere apparizioni della Beata Vergine Maria”.
Attenzione: la posizione è della Curia di Mostar, che in teoria dovrebbe dire la parola definitiva sulle apparizioni. Sennonché è da tempo sceso in campo il Vaticano, e se c’è una cosa chiara è che a Jorge Mario Bergoglio non piace essere annoiato nell’esercizio della sua potestà piena, suprema, immediata da obiezioni giuridiche.
Peric, quindi, avrebbe potuto evitare una tale uscita, se non altro per permettere a Roma di seguire la vicenda. E invece no: il vescovo di Mostar affonda il fenomeno fin dalle radici e sconfessa in anticipo il lavoro dell’inviato di Jorge Mario Bergoglio. Sono false – dice – non solo le 47.000 apparizioni dal 1981 a oggi: ma anche e soprattutto le prime.
Parola dei nastri magnetici: “Dopo aver trascritto dai registratori le audiocassette contenenti i colloqui avvenuti, nella prima settimana, nell’ufficio parrocchiale di Medjugorje, tra il personale pastorale e i ragazzi e le ragazze che avevano affermato di aver visto la Madonna”, la risposta è no. E afferma, con una punta polemica: “Questa Curia ha cercato sempre di informarne la Santa Sede, in particolare i Sommi Pontefici San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco”.
Perché quella di Medjugorje non può essere la Madonna? Perché: “Ride in maniera strana; a certe domande scompare e poi dopo ritorna; permette di farsi toccare”. Nella prima apparizione ha un “tremito” alle mani, non è sicura la data dell’anniversario, non è detto abbia un bambino tra le braccia. È definita generica, ambigua, manda strani messaggi. La Madonna si fa toccare? Tutto questo: “Crea in noi una sensazione e convinzione che si tratti di qualcosa indegno, inautentico e scandaloso”.
Francesco aveva annunciato provvedimenti a giugno 2015, di ritorno da Sarajevo, ma ha nominato Hoser l’11 febbraio scorso. Un segno di attenzione e cautela verso Medjugorje, realtà che richiama milioni di fedeli ogni anno. E che adesso la dichiarazione di Peric ingarbuglia ulteriormente. Come reagirà la Santa Sede? Richiamerà il vescovo di Mostar? La missione di monsignor Hoser parte in salita.
Pubblicato su Italia Oggi, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi