Sono arrivati in Turchia i missili da difesa “Patriot”, inviati dalla Germania su mandato della Nato. Si tratta di armi in grado di distruggere missili balistici da attacco e missili aria-terra sganciati dagli aerei, che dovrebbero essere utilizzate per proteggere il territorio turco in caso di attacchi da parte della Siria. Le batterie semoventi per il lancio dei missili, trasportate via mare, sono state sbarcate nel porto di Iskenderun, nel sud del Paese. In arrivo altre due batterie dall’Olanda. In tutto, comprese quelle americane, saranno sei, due per ogni Paese, le batterie di missili Patriot schierate in Turchia, operative da febbraio 2013. Le tre postazioni di lancio saranno ad Adana, per quanto riguarda i Paesi Bassi, a Maras quella gestita dalla Germania e a Gaziantep, quella di competenza degli Stati Uniti; in pratica il triangolo nel sud-est della Turchia vicino alla frontiera della Siria dilaniata dalla guerra civile tra truppe regolari e ribelli che si oppongono al regime del presidente Bashar al-Assad.
Ciascun paese, inoltre, dovrebbe impiegare in Turchia anche un contingente di circa 350 soldati. Queste armi sono già state dispiegate in Turchia due volte: la prima nel ’91, durante la Guerra del Golfo e poi nel 2003, durante la guerra contro l’Iraq. Ankara ha chiesto ancora una volta il loro uso dopo i bombardamenti nelle città siriane vicinissime al confine turco a fine 2012 che hanno causato vittime e danni anche in alcuni villaggi turchi.
(Immagini AFp)