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Chi è Bennett, l’astro nascente (di cui Bibi non potrà fare a meno)

Kippah in testa e iphone in mano, Naftali Bennett ha quaranta anni ed è considerato l’astro nascente della politica israeliana. Sì, è vero: ci saranno poche sorprese dopo il risultato elettorale di questo martedì (il favorito è l’attuale premier Benjamin Netanyahu), ma una di quelle poche sorprese è Bennett. E la certezza è che Bibi non potrà fare a meno di lui.

Sempre presente sui social network, questo giovane ha vinto a novembre le primarie del partito Habayit Hayeudi (La Casa ebraica), un movimento nato dalla fusione tra il Partito nazionale religioso e altri gruppi, tra cui lo storico partito dei coloni Mafdal. “Ci sono alcune cose che, sappiamo tutti, non accadranno. I Soprano non torneranno in tv con una nuova stagione, e un accordo di pace con i palestinesi non ci sarà mai”. E’ stata questa la  campagna elettorale del Habayit Hayeudi, che riassume tutto quello che c’è dentro il nuovo partito di destra israeliano: riferimenti pop, svecchiamento e nazionalismo religioso digeribile anche per i laici e i moderati.

Bennett vive a Tel Aviv, dove ha trovato il successo nell’hi-tech tra la borghesia liberale. La sua spalla nel partito è Ayelet Shaked, 36 anni, nata e cresciuta a Tel Aviv e dichiaratamente laica.
È importante capire chi sono (e cosa vogliono) quelli di Habayit Hayeudi perché il loro ruolo nella politica israeliana non sarà banale. Dopo il partito Likud di Benjamin Netanyahu e il Labor, quello di Bennett sarà il terzo gruppo più forte in Israele.

In un’intervista al quotidiano israeliano “Times of Israel”, Bennett ha detto che progetta di “essere un partner stabile e responsabile nel prossimo governo Netanyahu”. Il giovane sa che Bibi non potrà fare a meno di lui per governare, anche se il loro rapporto non è stretto. Tra il 2006 e il 2008, Bennett è stato a capo dello staff di Netanyahu, ma a quanto pare non si sono lasciati bene dopo un litigio tra il giovane e la moglie del leader di Likud, Sara.

È prematuro dire se Naftali Bennett e i suoi diventeranno un punto di riferimento determinante della politica israeliana nei prossimi anni. Ma il loro contributo verso il cambiamento in termini generazionali e di linguaggio dello scenario politico è oggi una positiva certezza.



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