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Anche il vetro in affanno. I numeri della crisi

La crisi sta colpendo anche il settore del vetro. Nei primi dieci mesi del 2012 la produzione dei contenitori in vetro è stata pari a 2.950.777 tonnellate, registrando un calo del 5,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Lo ha reso noto Giuseppe Pastorino, presidente della Sezione Produttori contenitori in vetro di Assovetro, in occasione dell’incontro con la stampa tenutosi ieri sera a Eataly Roma, alla presenza del presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ed ex ministro dell’Ambiente, Edo Ronchi e del fondatore di Eataly, Oscar Farinetti.

I numeri parlano chiaro. All’interno del vetro cavo, la quantità di bottigliame per uso alimentare (acque minerali, vini, oli, ecc.) prodotta da gennaio a ottobre 2012 è stata pari a 2.514.317 tonnellate (-5,1% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2011). In diminuzione anche la produzione della flaconi per l’industria farmaceutica, cosmetica e profumeria, pari a 130.548 tonnellate (-4,6%). Per lo stesso periodo si registra una diminuzione anche della produzione di vasi alimentari che si è attestata sulle 187.934 tonnellate (-10,7%). Infine anche il comparto del casalingo (articoli per la tavola), con 117.978 tonnellate, ha evidenziato delle difficoltà: da gennaio ad ottobre 2012 si registra un calo del 5,4% rispetto ai primi dieci mesi del 2011.

Il presidente Pastorino ha poi presentato le proposte di Assovetro per mettere in evidenza anche il grande contributo del settore allo sviluppo della green economy. Secondo i produttori di vetro servirebbe un riconoscimento di qualità ambientale da attribuire ai contenitori che utilizzano elevate quantità di materiale riciclato, per incentivare maggiormente il circolo virtuoso del riciclo. Inoltre, sarebbe utile introdurre una standardizzazione a livello nazionale dei sistemi di raccolta differenziata del vetro, una raccolta differenziata per colore, un assetto amministrativo e procedure semplificate e un quadro normativo chiaro, semplice ed efficace. Rilanciare la produzione dei contenitori in vetro, avrebbe effetti benefici anche per le esportazioni del nostro Paese. “Non chiediamo aiuti – ha dichiarato Pastorino – ma solo la creazione delle condizioni necessarie per giocare alla pari con gli altri concorrenti europei”.

La proposta lanciata da Pastorino ha trovato l’approvazione del presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, che ha ribadito la ricetta per uscire dalla crisi: procedere sulla strada della green economy, dove “l’Italia, per la sua storia, la sua cultura, il suo sistema produttivo, ha grandi potenzialità”. Il nuovo patto per lo sviluppo, unica via per scongiurare le crisi ecologica-climatica ed economico-finanziaria, prevede un percorso obbligato: l’aumento dell’efficienza nell’uso delle risorse naturali, la riduzione dei rifiuti e dei consumi di energia (oggi ancora molto costosa), lo stimolo della domanda di beni e servizi rispettosi dell’ambiente, l’eliminazione di sussidi ‘perversi’.

 



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