Skip to main content

Vi spiego le novità del Welfare Index Pmi. Parla Sesana (Generali Italia)

welfare

Cresce l’attenzione delle piccole e medie imprese per il benessere dei dipendenti. Sanità integrativa, conciliazione vita-lavoro, sostegno alla maternità, iniziative sul territorio, ma anche attività per il tempo libero e la cultura sono le aree del welfare cresciute più velocemente nell’ultimo anno.

È quanto emerge dal Rapporto 2017 – Welfare Index Pmi, presentato ieri a Roma, all’università Luiss Guido Carli, da Generali Italia con la partecipazione delle maggiori confederazioni (Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni), che nella seconda edizione ha analizzato 3.422 Pmi italiane.

Ma quali sono i fattori chiave per la futura crescita del welfare nelle piccole e medie imprese italiane? Si parte dalla conoscenza delle norme, degli incentivi e degli strumenti del welfare aziendale, insieme alla possibilità di aggregarsi in rete di impresa.

LA CHIAVE PER LA DIFFUSIONE? È LA CONOSCENZA

“Per me il tema più importante da sottolineare è quello della conoscenza del contesto sociale, dei dipendenti e dell’azienda, non solo del welfare. Quelle che lo conoscono di più sono quelle più proattive e innovative”, dice a Formiche.net Marco Sesana, country manager e ad Generali Italia: “Conoscere gli strumenti e la regolamentazione sul welfare ha tipicamente un impatto positivo per le aziende”. Generali Italia ha costruito un’articolata serie di servizi, dalla previdenza complementare alla sanità integrativa, ai flexible benefits: “Un’esperienza che mettiamo a disposizione di tutte le aziende nostre clienti, in particolare le piccole e medie imprese, grazie alla presenza capillare della nostra rete sul territorio. Welfare Index Pmi costituisce la naturale evoluzione di questo modello, poiché si propone, in collaborazione con le Confederazioni, di diffondere questa cultura nel nostro paese, con i numerosi vantaggi che ne derivano per l’impresa e i lavoratori”.

LE AREE DI INTERVENTO PIÙ GETTONATE

“Si tratta delle aree classiche come sanità e pensione integrativa, in cui da sempre le assicurazioni sono attive. E poi ci sono dei settori innovativi, come l’assistenza alla persona, a casa, tema che sarà di grande interesse in futuro e su cui le assicurazioni devono investire. Come leader, Generali deve far capire meglio alle aziende le opportunità che sono a disposizione. Abbiamo come assicurazione un ruolo sociale e stiamo anche, per esempio, semplificando il linguaggio. Possiamo far capire quali sono gli stili di comportamenti che minimizzano i problemi. Queste sono le priorità. Il welfare è anche un’area di sviluppo dell’occupazione”.

IL WELFARE AZIENDALE COME LEVA DI SVILUPPO

“Il Welfare Index Pmi ha l’obiettivo di tracciare il quadro delle imprese sul tema welfare, che sta prendendo molto piede, seppur si trovi in una fase iniziale. Può essere una leva di sviluppo perché il welfare rappresenta uno dei modi in cui il datore di lavoro riesce a far sentire i dipendenti in un ambiente più consono al loro lavoro ottimale, e perché dialogando con loro, può trovare soluzioni ad hoc per quella singola azienda”.

Le aziende più piccole, inoltre, sviluppano un rapporto più personale con i propri dipendenti e ancora una volta si è dimostrato come “gli imprenditori italiani abbiano la capacità di trovare soluzioni sempre nuove per i propri dipendenti. Il quadro generale in Italia è che si sta lavorando molto su questi temi, c’è ancora molto da fare, ma sono tante aziende che rispetto al 2016 hanno aumentato le loro aree di investimento per il welfare”.



×

Iscriviti alla newsletter