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In vista accordo bipartisan in Usa sull’immigrazione

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I senatori americani di maggioranza e opposizione stanno per trovare un accordo sui principi generali di una riforma delle leggi sull’immigrazione, mettendo a segno uno sforzo bipartisan che non si vedeva da anni. Un simile tentativo fu fatto nel 2010 ma andò in fumo non producendo alcun risultato. Un annuncio ufficiale potrebbe arrivare entro venerdì prossimo.

L’accelerazione delle trattative lascia pensare che la riforma dell’impianto normativo sull’immigrazione sia una delle priorità al Congresso proprio mentre la Casa Bianca si prepara a lanciare la sua campagna sul tema. Martedì prossimo infatti il presidente americano Barack Obama si recherà a Las Vegas, Nevada, per parlare della necessità di apportare modifiche alle leggi sull’immigrazione. La scelta della location non è casuale: lo Stato vanta un numero crescente di elettori di razza latino-americana, che hanno ampiamente supportato il presidente nella sua rielezione lo scorso sei novembre. Ieri Obama ha incontrato alla Roosevelt Room della Casa Bianca membri Democratici del caucus ispanico, che rappresenta membri americani al Congresso di origine sudamericana.

L’intesa tra Democratici e Repubblicani, profondamente divisi su controllo delle armi, tagli alla spesa e riduzione del deficit, è legata al cambio di atteggiamento del partito conservatore in seguito alla sconfitta alle urne delle ultime elezioni presidenziali. Obama vinse oltre il 70% dei voti da parte di latino-americani e asiatici. Molti Repubblicani credono che un’azione sull’immigrazione sia necessaria per rendere il loro partito più attraente agli occhi di gruppi di minoranza.

Tra i temi sul tavolo delle trattative ci sono controlli più severi sui confini degli Stati Uniti, punizione del datore di lavoro che non verifica lo status d’immigrazione di un lavoratore, nuovi visti per chi lavora nel settore dell’agricoltura e ampliamento del numero dei visti per ingegneri capaci. Una soluzione potrebbe arrivare – anche se questo è il nodo più difficile da sciogliere – anche per i giovani portati illegalmente nel Paese dai loro genitori quando erano bambini.
Per loro potrebbe essere facilitata la strada per ottenere la cittadinanza. In questo modo si avrebbe la normalizzazione dello status di 11 milioni di immigrati illegali.


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