L’aveva già scritto Andrea Romano dal suo profilo Facebook alcuni giorni fa: “Abbiamo al nostro interno quel potenziale di innovazione che Renzi ha incarnato, e che oggi invece non viene rappresentato da nessun partito”. L’ha ribadito oggi in tv Mario Monti.
Ospite a Omnibus su La7, il candidato premier di Scelta Civica ha rivolto un pensiero ai riformisti di Matteo Renzi, ricordando loro, se mai ce ne fosse stato bisogno, che “sono stati un po’ accantonati dopo la sconfitta del loro capo alle primarie” e segnalandone il “disagio”. E sembra suggerire tra le righe, che per superarlo basta guardare verso chi del riformismo sta facendo una bandiera, ovvero lui.
Intanto mentre lo scandalo Mps infuria sul Pd e Pierluigi Bersani cerca di difendersi passando al contrattacco: “Sbraniamo chiunque ci accusi di scorrettezza”, sui social network c’è chi fa notare come se al timone del Pd ora ci fosse Matteo Renzi, le ripercussioni per il partito sarebbero state diverse: “Inutile dire che se avesse vinto Renzi il problema Mps in campagna elettorale il Pd non ce lo avrebbe avuto”, sottolinea su Twitter il giornalista di Radio24 Simone Spetia. Sarà quindi quanto mai importante affidare alla sua immagine questa fase di campagna elettorale, a partire dall’appuntamento che vedrà a Firenze il suo primo cittadino e Bersani sullo stesso palco venerdì.
Sul web spunta poi una vecchia conoscenza del sindaco, il finanziere ora filomontiano che aveva organizzato la tanto discussa cena per Renzi ai tempi delle primarie, Davide Serra, che cinguetta malizioso: “Renzi: €50 a testa per 200 persone pagate da privato.Vecchio PD : € 70 tutti Italiani devono prestare a MPS. Decidete voi chi e il ‘bandito'”.