Soldati francesi e dell’esercito del Mali sono entrati il 28 gennaio nella città di Timbuctù, sito patrimonio dell’Unesco nel nord del paese dove antichi manoscritti sono stati dati alle fiamme dalle milizie islamiste in fuga. Nel mirino è finita la biblioteca “Ahmed Baba” che contiene preziose e fragilissime collezioni di codici e manoscritti risalenti al XIII secolo.
L’operazione di riconquista della città è stata condotta da una forza franco-maliana giunta da sud con un raid di reparti blindati mentre nella parte settentrionale di Timbuctù con un’operazione aviotrasportata unità di paracadutisti hanno messo in sicurezza i quartieri urbani assegnati.
A sostegno delle truppe di terra anche la cavalleria dell’aria con il quinto Reggimento di elicotteri da combattimento di stanza a Pau, nel sud della Francia, al comando del colonnello Frédéric Gout, elementi necessari per coordinare e appoggiare il movimento delle truppe di prima linea.
“L’operazione è iniziata verso la fine della giornata. Per noi combattere di notte è meglio e questo vale soprattutto per gli elicotteri dato che disponiamo di visori termici che ci permettono di non essere identificati e ci permettono di vedere tutto. Ci occultiamo, voliamo radenti al suolo e siamo in grado di fornire molte più informazioni a terra rispetto a situazioni di combattimento in pieno giorno”
La rapida riconquista del territorio ha stupito gli stessi militari francesi. Non c’è stata alcuna resistenza da parte delle milizie jihadiste che avevano per tempo abbandonato Timbuctù. Gli elicotteri da combattimento sono arrivati per primi e sin dalla prime ricognizioni hanno accertato che non esisteva alcuna forza combattente di opposizione.
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“Posso confermarvi che non è stata sparato un solo colpo e che non è stata versata una sola goccia di sangue”.
Nessuno si aspettava la fuga repentina degli islamisti ma i reparti francesi non si sono lasciati sfuggire l’occasione. La guerra in Mali però non è ancora finita.
(Immagini Afp)