Niente dura per sempre. E anche i colossi tech Apple e social Facebook sfuggono alle certezze.
Nella scorsa settimana c’è stata una serie di reazioni isteriche di fronte ai risultati dell’ultimo trimestre 2012, scatenato anche dalle domande e dai dubbi sul suo futuro. Il mondo è stato ipnotizzato per anni dalla metamorfosi di Apple, che è passata da produttore di pc ad essere un gigante, che, in alcuni giorni, è la società più valutata al mondo, con riserve di liquidità maggiori del Pil di alcuni Stati. Ma Apple ha raggiunto il picco?
Sebbene la casa di Cupertino non abbia venduto i 50 milioni di iPhone che si era prefissata per il trimestre (fermandosi comunque a 47,8 milioni) e le vendite del suo Mac siano calate, i risultati del trimestre – spiega un’analisi di Business Insider – indicano che nel 2012 Apple ha guadagnato più di quanto sia mai riuscito ad ogni altra società nella storia. E anche se i ricavi sono stati apparentemente deludenti, a quota 13,1 miliardi di dollari, questo è il quarto valore nella classifica di sempre. E la reazione dei mercati a questa notizia? Le azioni sono crollate del 10% nelle ore immediatamente successive.
C’è poi il social network Facebook con i suoi miliardi di utenti, che scatena una raffica di commenti. Recentemente, l’impero di Mark Zuckerberg ha lanciato la sua ultima arma mortale con il nome accattivante di Graph Search. Il nuovo strumento di Facebook è solo un algoritmo che trova informazioni da ognuna delle reti di amicizie e integra i risultati con le visite del motore di ricerca di Microsoft, Bing, ma non si è ancora capito se questa sia una macchina perpetua o un “ticket to hell”.
Nulla dura per sempre, a maggior ragione se si pensa a quando Microsoft era una società potente e minacciosa tanto quanto lo sono oggi Apple e Facebook.
Sebbene l’eclisse dei due gruppi sia inevitabile, la tempistica e le cause del loro possibile declino sono diverse. La forza di Cupertino è che produce oggetti che le persone si disperano per comprare e su cui il gruppo ottiene alti margini. L’inesorabile logica del business dell’hardware comporta che quei margini calino mentre la concorrenza aumenta, così Apple renderà sempre meno nel lungo periodo.
Il suo futuro dipenderà dalla capacità di tirar fuori nuovi prodotti creativi come lo sono stati l’iPod, l’iPhone e l’iPad.
D’altra parte Facebook fornisce solo un servizio online, che per il momento, le persone sembrano apprezzare. Ma per estrarre soldi agli utenti e soddisfare gli investitori di Wall Street, deve diventare sempre più intrusivo e manipolativo. E’ condannato, in altre parole, a intromettersi fino al logorio. Il che spiega perché, alla fine, diventerà un dettaglio nella storia di Internet. Come Microsoft. Sic transit gloria…