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Vi racconto le politiche di reclutamento di Mossad e Shin Bet in Israele

CALIGIURI Servizi segreti

Che l’Iintelligence non possa essere principalmente delegata alle pur indispensabili tecnologie, lo ha dimostrato in modo inequivocabile l’11 settembre. Adesso lo conferma ulteriormente l’esplicita richiesta dei servizi segreti israeliani del Mossad e dello Shin Bet, che intendono reclutare laureati in filosofia e storia, oltre che in legge e comunicazione, scienze politiche e relazioni internazionali. Insomma, le discipline umane alla riscossa in un settore sempre più strategico per le sorti del mondo.

L’Intelligence ha a che fare con l’intelligenza, tipica dell’uomo, e quindi con il pensiero, la logica, la razionalità. Competenze e attitudini che vengono insidiate dall’intelligenza artificiale, ambito che sta diventando maturo per realizzare quello che fino a pochi anni fa si consideravano fantascienza. Ma ancora non siamo arrivati al punto di equilibrio o al supercervello digitale, tanto è vero che l’intelligence più sotto pressione del mondo, che dal 1948 ad oggi, ogni giorno, vive una guerra permanente e senza quartiere, ritiene fondamentale ricercare esperti di materie umanistiche. Infatti l’intelligence sta subendo trasformazioni profonde. Infatti, prima di tutto l’intelligence è finalmente uscita dal cono d’ombra dove è stata relegata per decenni per ragioni di natura ideologica e culturale: da luogo oscuro dello Stato e ambito dell’indicibile viene adesso considerata lo strumento principale per difendere  le democrazie dal terrore.

In seconda battuta, oggi l’intelligence non solo ha una fondamentale funzione nella previsione dei fenomeni ma assume anche il compito di individuare le informazioni rilevanti nell’eccesso delle notizie che invadono una società sempre più strutturalmente disinformata. Sotto questo profilo, l’intelligence è diventata una necessità per tutti: non solo Stati ma anche imprese e addirittura anche singoli cittadini. Infine, l’intelligence non è un settore esoterico per specialisti delle istituzioni, delle forze armate e di polizia ma è sopratutto un ambito multisciplinare dove convergono innumerevoli saperi, avendo bisogno di una pluralità di competenze.

Infatti comprendere la realtà nella sua crescente complessità richiede una “mente ospitale”, circolare e non settoriale, aperta al cambiamento ed educata all’imprevisto. Una mente creativa ed eretica che consenta di capire non solo dove sta andando il mondo ma quello che sta realmente accadendo davanti ai nostri occhi. Infatti, la comprensione della realtà dipende dalla nostra visione del mondo, che deriva dalle idee con le quali la interpretiamo la realtà. In tale contesto, l’intelligence, oggi più che mai, e più ancora che nella guerra fredda, diventa uno strumento indispensabile. Da padroneggiare con cura.

Mario Caligiuri



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