Etihad ha commesso errori manageriali. E’ anomalo che Alitalia sia posseduta dalle banche.
Indovina indovinello, chi ha sostenuto queste due tesi?
Un economista esperto di trasporti? Un manager che non ha mai messo piede in Alitalia? Un turbo liberista fissato con la separazione banche-industria?
No, acqua. Di sicuro – si dirà – le tesi non possono essere state sostenute da un manager che ha addirittura presieduto il cda di Alitalia, in rappresentanza di una banca azionista e con il sommo beneplacito degli arabi di Etihad.
E invece no: signore e signori, “l’esperto” che si è affannato a sparacchiare codesti giudizi-boomerang è esattamente un manager che ha presieduto Alitalia in rappresentanza di una banca azionista e con il sommo beneplacito degli arabi di Etihad. Ovverossia: Luca Cordero di Montezemolo.
Ecco quello che ha detto Montezemolo. Prendiamo la cronaca del Corriere della Sera per non sbagliare:
La crisi Alitalia è stata causata da «due errori: uno da parte di Etihad, errore di managerialità, anche se ha fatto cose buone. E l’altro, il giorno dopo l’accordo, da parte del governo: si è detto: “Il problema di Alitalia non c’è più”. E non si è affrontato in termini strategici il tema del trasporto aereo», con Alitalia e le low cost. Sono le considerazioni fatte dall’ex presidente della compagnia, Luca Cordero di Montezemolo, ieri sera ai microfoni di «Di martedì» su La7. E «l’altra cosa anomala — ha precisato Montezemolo — è che Alitalia è posseduta al 51% dalle banche e un’azienda industriale di servizi non può essere nelle mani delle banche».
Ogni commento a questo punto è superfluo.