Il disegno di legge s AS 2233b “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato” dopo (3 novembre 2016) complicati mesi di gestazione dal momento della presentazione è diventato legge. Ora attendiamo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e il testo definitivo è già commentabile.
Si tratta in estrema sintesi di novità importanti ed è sicuramente un passo importante nell’ottica di una vera equiparazione di tutti i lavoratori, poiché valorizza le partite iva, rafforzando le tutele soprattutto per i giovani, e, da sottolineare, la riduzione al 25 per cento dell’aliquota contributiva per i professionisti iscritti in via esclusiva alla gestione separata Inps. Soprattutto importante la stabilizzazione ed estensione dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, appartenenti a nuove categorie.
Dal primo luglio prossimo potranno richiedere la Dis-coll (prevista per chi ha collaborazioni coordinate e continuative) anche ai lavoratori che prestano attività con collaborazioni a progetto, assegnisti o dottorandi di ricerca. I collaboratori che prestano la propria attività in via continuativa non possono essere sospesi dal loro lavoro in caso di gravidanza, malattia e infortunio. Per i pagamenti è prevista una stretta sui ritardi, perché la legge prevede che dovranno essere versati entro un termine concordato, mai superiore a 60 giorni.
Chi lavora per conto proprio sarà anche incentivato a investire sulla propria formazione, avendo un tetto di 10mila euro deducibili per le spese di iscrizione a master, corsi di formazione o aggiornamento, convegni e congressi, oltre alle relative spese di soggiorno e viaggio. I centri per l’impiego, infine, avranno sportelli dedicati al lavoro autonomo, per favorire l’incontro fra domanda ed offerta. Nella seconda parte della legge vengono invece finalmente disciplinate le regole dello smart working, il lavoro agile, promosso allo scopo di incrementare la competitività e agevolare la conciliazione vita-lavoro.
Il governo non ha previsto una nuova tipologia contrattuale e ha disciplinato nuove modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, che potrà essere a tempo determinato o indeterminato e si applicherà anche alle pubbliche amministrazioni. Il dipendente che si troverà a lavorare a queste condizioni, godrà di parità di trattamento economico rispetto ai colleghi che lavorano in azienda e avrà gli stessi limiti orari stabiliti dai contratti collettivi e appunto tra i diritti che sono stati estesi c’è il riconoscimento della tutela contro gli infortuni e le malattie professionali.
Viene poi istituito un tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo con il compito di formulare proposte e indirizzi in tema di modelli previdenziali, modelli di welfare, formazione professionale.
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