“L’offerta di Atlantia su Abertis è amichevole, abbiamo discusso a lungo con loro”. Così un portavoce di Criteria Caixa, azionista di peso del gruppo spagnolo con il 22%, ha commentato con il Sole 24 Ore l’Offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata da Atlantia per un ammontare totale di 16,3 miliardi di euro.
Eppure in Spagna c’è qualche subbuglio sulle mire del gruppo italiano guidato dall’amministratore delegato, Giovanni Castellucci, che punta a costruire un colosso mondiale delle infrastrutture di trasporto.
Il presidente di Criteria-Caixa, Isidro Fainé, ha scritto ieri il giornale El Mundo, vuole strappare un prezzo migliore e un diverso equilibrio tra le forze in campo a fusione fatta. L’ipotesi attuale è che la famiglia Benetton mantenga il controllo del futuro colosso con circa il 25% delle azioni e alla Caixa vada il ruolo di secondo azionista con il 16% del pacchetto e tre poltrone in un consiglio di amministrazione da 18 posti. Fainé, che ha delegato il suo vice a ricevere gli italiani giunti nel fine settimana per affinare l’offerta, “non scarta la ricerca di Opa alternative a quella italiana”, si legge sul Mundo.
Perciò la banca catalana si prenderà tutto il tempo previsto dalla legge prima di rispondere all’offerta, probabilmente fino alla fine dell’estate. La stampa spagnola ricorda con insistenza che l’operazione inversa, lanciata da Abertis su Autostrade nel 2006, fu scartata dal governo guidato da Romano Prodi (in cui il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, era il più critico sull’operazione) perché lesiva degli interessi strategici italiani. “Se comanda il gruppo italiano sì, ma se è lo spagnolo no”, sottolinea el Mundo ricordando che all’epoca il presidente del governo José Luis Rodriguez Zapatero consentì che Enel prendesse il controllo della spagnola Endesa.
In Spagna si pensa che il governo spagnolo vorrà avere voce in capitolo: ieri – ha scritto il Corriere della Sera – il ministro dei Lavori pubblici Íñigo de la Serna ha anticipato che, oltre all’approvazione delle autorità antitrust e di mercato, l’acquisizione di Abertis da parte di Atlantia “dovrà avere il via libera dell’esecutivo di Mariano Rajoy, per le implicazioni sulle concessioni autostradali di proprietà governativa e assegnate ad Abertis”. “I contratti di concessione già prevedono che in caso di acquisizione o cambiamento dell’azionista, il governo debba valutare la situazione e dare l’autorizzazione”, ha spiegato. Quattro concessioni di Abertis si stanno avvicinando alla scadenza (nel 2019 e nel 2021), e «presto dovranno essere rinnovate», ha sottolineato il ministro dell’Economia, Louis de Guindos.
C’è un altro nodo, per il Corriere della Sera. Abertis controlla il 57% dell’operatore del sistema nazionale dei satelliti di comunicazione Hispasat, considerato da Madrid un asset strategico visto che detiene una quota del 9% attraverso alcune società pubbliche.