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Santa Cecilia, una stagione piena di novità

Santa Cecilia

Il 18 maggio, il sovrintendente Michele Dall’Ongaro e il direttore musicale Antonio Pappano hanno presentato la stagione 2017-2018 dei concerti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. È una stagione che, senza scontentare il pubblico tradizionale (amante della musica del Settecento e dell’Ottocento), guarda al pubblico nuovo, proponendo prima per Roma anche musica del Novecento e contemporanea. È una stagione concepita per traghettare Roma verso la musica dell’avvenire senza trascurare i grandi nomi e i grandi capolavori del passato. La stagione comprende due opere, di cui una (quella inaugurale) in forma semi-scenica.

Dopo Peter Grimes di Benjamin Britten (nel 2013) e il Fidelio di Beethoven dello scorso anno, la nuova stagione si aprirà con Re Ruggero di Karol Szymanowski, una conferma dell’interesse verso titoli non convenzionali del teatro in musica.  L’opera di Szymanowski è stata rappresentata in Italia solamente a Palermo nel 2005 e alla Scala oltre cinquanta anni fa. È un  lavoro raffinato, introspettivo ed entusiasmante, incentrato sui tormenti interiori del Re normanno Ruggero II d’Altavilla. Parte integrante della scena saranno le proiezioni e le azioni in diretta con la narrazione musicale e il libretto: un progetto visivo affidato alla regia del duo artistico Masbedo, costituito da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, concepito come parte integrante della scena, con le immagini che avranno il ruolo di restituire il vissuto psicologico dei protagonisti dell’opera. L’altra opera in programma è L’Olandese volante di Richard Wagner che verrà presentata nel mese di marzo (26, 28 e 30), in forma di concerto con Mikko Franck sul podio.

Per la prima volta in stagione un’artista in residence, la violinista georgiana Lisa Batiashvili, la presenza di un grande tenore come Juan Diego Flórez, un omaggio a Bernstein a cento anni dalla nascita, a Debussy per il centenario dalla morte e a Rossini per i centocinquant’anni dalla scomparsa; tre produzioni del direttore ospite principale Mikko Franck, grandi ritorni di importanti nomi come Valery Gergiev, Daniele Gatti, Manfred Honeck, Myung-Whun Chung, Gianandrea Noseda, Semyon Bychkov, Yuri Temirkanov e la prima volta sul podio ceciliano di Mirga Gražinytė -Tyla, attualmente unica donna a ricoprire un incarico di grande prestigio come la guida della City of Birmingham Symphony Orchestra. Grandi star del pianoforte: Maurizio Pollini, Martha Argerich, Lang Lang, Grigory Sokolov, Yuja Wang; un festival dedicato a Čajkovskij, prestigiosi ritorni come quello di Anne-Sophie Mutter e interessanti debutti come il soprano francese Sabine Devieilhe o il giovanissimo violoncellista Edgar Moreau.

Dal mese di ottobre e fino a giugno 2018, Antonio Pappano dirigerà undici concerti. Dopo l’inaugurazione si prosegue con la Sinfonia n. 6 di Mahler, autore che il direttore musicale incontrerà nuovamente nel mese di maggio con la direzione della Sinfonia n. 9, intenso canto d’amore per la Natura e la vita, che Mahler compose nei suoi ultimi anni. Nel primo dei quattro appuntamenti di dicembre, Pappano dirigerà Lisa Batiashvili, nel Concerto per violino di Čajkovskij.

Accanto a nomi noti è consuetudine accogliere ogni anno debutti di giovani interpreti emergenti sulla ribalta internazionale, o artisti già affermati per la prima volta sul podio di Santa Cecilia. In ordine cronologico: esordio ceciliano in ottobre per Philippe Auguin attuale direttore della Washington National Opera, che alla guida dell’Orchestra Giovanile Italiana darà prova della sua versatilità con un programma che alterna l’Ouverture dei Maestri Cantori di Wagner, la Sinfonia n. 7 di Bruckner e il Concerto per violino di Erich Wolfgang Korngold – prolifico autore di colonne sonore hollywoodiane – interpretato da Michael Barenboim.

Dopo due anni di assenza, Vasily Petrenko – attuale direttore principale della Royal Liverpool Orchestra e dal 2015 direttore della European Union Youth Orchestra – dirigerà in novembre (2, 3 e 4) il Concerto per violoncello di Schumann interpretato da Mario Brunello. Il 9, 10 e 11 novembre ascolteremo la Sinfonia n. 5 di Beethoven diretta da Andrés Orozco-Estrada, mentre Mikko Franck – direttore ospite principale per il prossimo triennio – incontrerà il pubblico (16, 17 e 18 novembre) con un programma ricco di suggestioni timbriche dirigendo Quadri di una esposizione di Mussorgsky, nella trascrizione per orchestra di Ravel, e sarà “padrino” del debutto della violinista russa Alina Pokostkina nell’interpretazione del Concerto per violino n. 1 di Prokof’ev. Franck salirà nuovamente sul podio nel mese di marzo (26, 28 e 30), quando verrà eseguito in forma di concerto L’Olandese volante – quarta opera di Richard Wagner – che continua la tradizione delle opere wagneriane a Santa Cecilia. I cento anni dalla morte offriranno l’opportunità di ricordare in più occasioni Claude Debussy: la prima in ordine di tempo sarà nel concerto diretto da Stéphane Denève (24, 25 e 26 novembre), nel corso di un programma interamente dedicato ad autori francesi (Saint-Saëns e Ravel) durante il quale il pianista Jean–Yves Thibaudet eseguirà Trois Nocturnes di Debussy. Il mese si chiude con un nome eccellente, quello di Semyon Bychkov che insieme al soprano Evelina Dobračeva, al tenore Sergey Radchenko e al basso Dimitry Ivashenko interpreteranno Le Campane di Rachmaninoff, tratto da versi di Edgar Allan Poe, scritti più di sessanta anni prima che il compositore li mettesse in musica.

L’effervescenza della musica di Bizet – con la Sinfonia in do e una selezione dalla celeberrima Carmen – precederà un recital fuori abbonamento dedicato al tenore Juan Diego Flórez e un Grand Gala con il quale Pappano saluterà il pubblico prima della pausa natalizia.

Il nuovo anno (4, 5, 6, 7 gennaio) si apre con la replica a grande richiesta, visto il successo dello scorso anno, del classico disneyano Fantasia accompagnato dalla musica dal vivo dell’orchestra diretta da Carlo Rizzari. A seguire doppio appuntamento con un esperto conoscitore della tradizione russa come Valery Gergiev con un vero e proprio Festival Čajkovskij, che dopo un concerto con l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia (11, 12 e 13 gennaio) proseguirà con i complessi del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo nell’integrale delle Sei Sinfonie del compositore russo (14, 15 e 16 gennaio). Da non perdere il ritorno, dopo venticinque anni di assenza dalle stagioni ceciliane (18, 19 e 20 gennaio) di Anne-Sophie Mutter, che diretta da Antonio Pappano interpreterà il Concerto per violino di Beethoven, prima del lungo tour in Germania con l’Orchestra.

Nel mese di febbraio (1, 2, 3), continua l’ esplorazione delle Sinfonie di Schumann da parte di Daniele Gatti (Sinfonia n. 2 e n. 4), mentre Manfred Honeck, interprete di riferimento del repertorio tedesco, guiderà l’orchestra nella Sinfonia n. 35 di Mozart e nella Sinfonia n. 6 “Pastorale” di Beethoven (8, 9 e 10). Le celebrazioni in atto in tutto il mondo per la ricorrenza del centenario della nascita, saranno occasione (15, 16, 17 e 22, 23, 24 febbraio) per rendere un omaggio a Leonard Bernstein, direttore d’orchestra, compositore, divulgatore e una delle figure di spicco della vita musicale americana sin dagli anni Cinquanta. Presidente onorario dell’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia dal 1983 fino alla scomparsa nel 1990, Bernstein verrà ricordato tra l’altro con le Tre Sinfonie che coprono un arco temporale di due decenni a partire dal 1943. Solista in Prelude, Fugue and Riffs sarà il primo clarinetto dell’orchestra di Santa Cecilia Alessandro Carbonare, mentre la parte pianistica della Sinfonia n.2 sarà affidata a Beatrice Rana e il soprano Nadine Sierra sarà voce narrante nella Sinfonia n.3 “Kaddish”. I concerti del Festival Bernstein saranno registrati per una produzione discografica Warner Classics.

Ritorno in marzo (1, 2 e 3), dopo due anni di assenza, di Gianandrea Noseda alla direzione del Concerto Gregoriano per violino e orchestra di Respighi, ispirato da suggestioni melodiche medievali, che vedrà come solista Sayaka Shoji – prima violinista giapponese insignita del Premio Paganini – nuovamente nella stagione ceciliana dopo una lunga assenza

Il direttore onorario Yuri Temirkanov sarà alla guida dell’Orchestra di Santa Cecilia nelle prime due settimane di aprile e il primo appuntamento (6, 7 e 8) vedrà la partecipazione del Coro dell’Accademia nel Te Deum di Verdi in un concerto che celebrerà anche la grande tradizione sinfonica con la Sinfonia n. 44 di Haydn e la Sinfonia n. 5 di Šostakovič. Tutto russo, invece il programma del secondo concerto (12, 13 e 14 aprile) con un solista giovane ma ormai molto affermato come Nikolay Luganski impegnato nella celebre Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninoff.

Il 19, 20 e 21 aprile, dopo due anni di assenza, Nicola Luisotti dirigerà un programma in cui sarà possibile apprezzare le due anime – quella sinfonica e quella operistica – di questo stimato musicista italiano, attuale Direttore Musicale della San Francisco Opera, che a Roma interpreterà la Sinfonia n. 8 di Beethoven, la Sinfonia n. 7 di Prokof’ev e accompagnerà nel suo debutto romano il soprano Sabine Devieilhe – nuova stella della lirica francese – che canterà alcune delle più belle Arie da concerto di Mozart. In occasione dei 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini, sempre in aprile, Myung –Whun Chung dirigerà lo Stabat Mater con il Coro di Santa Cecilia e un cast tutto italiano che vede la presenza di Eleonora Buratto, Veronica Simeoni, Paolo Fanale e Roberto Tagliavini.

Attesa per il debutto di una giovane donna per la prima volta alla guida dell’orchestra di Santa Cecilia: la lituana Mirga Gražinytė-Tyla (4, 5 e 6 maggio) da poco più di un anno alla guida della City of Birmingham Symphony Orchestra – ruolo ricoperto in precedenza da Andris Nelsons, Sakari Oramo e Sir Simon Rattle – apprezzata dalla critica per “la forza, l’energia e il dinamismo della gioventù, unito a una tecnica e maturità che supera i suoi anni”. Il 17, 18 e 19 maggio, il direttore slovacco Juraj Valčuha dirigerà Carlo Maria Parazzoli (Primo Violino dell’Orchestra ceciliana), Gabriele Geminiani (primo violoncello dell’Orchestra) e il pianista Enrico Pace nel Triplo Concerto di Beethoven. Prima ceciliana anche per il giovanissimo violoncellista francese Edgar Moreau, considerato una rivelazione, vincitore a 15 anni del premio ‘giovane solista’ al concorso Rostropovich, che interpreterà per il pubblico romano il Concerto per violoncello di Dvořák (24, 25 e 26 maggio), una delle pagine più intense del repertorio del compositore boemo, sotto la direzione di Jakub Hrůša, Direttore dei Bamberger Symphoniker e ospite di Santa Cecilia nella scorsa stagione, di recente nominato direttore ospite della Philharmonia di Londra.

L’ultimo appuntamento con Pappano sarà il 7, 8 e 9 giugno con il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Chopin, uno dei cavalli di battaglia del giovane pianista polacco Jan Lisiecki, mentre la stagione terminerà con un interessante debutto, il 14, 15 e 16 giugno: quello del polacco Krzysztof Urbański attuale direttore musicale della Indianapolis Symphony Orchestra. Insignito – primo direttore – nel 2015 del Premio Leonard Bernstein, importante riconoscimento a sostegno dei talenti musicali emergenti, Urbański dirigerà l’Orchestra di Santa Cecilia ne Les cités de Lovercraft, prima esecuzione italiana di un’opera di Guillaume Connesson, uno dei compositori francesi attualmente più eseguiti e amati e in un classico senza tempo, i Carmina Burana di Carl Orff con protagonisti due artisti del coro di Santa Cecilia Chiara Chizzoni e Marco Santarelli.

 


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