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Palestra del Pensiero, cosa fa il think tank dell’Aeronautica Militare

Enzo Vecciarelli Militare

“Le proposte pervenute sono tutte di differente natura e complessità. Non è possibile né utile classificarle per stilare una lista delle -Top Five-” tiene subito a precisare l’Aeronautica Militare quando, incuriositi dall’idea di un think thank aeronautico, domandiamo quante siano state la mail inbox giunte a lapalestradelpensieroaeronautico@aeronautica.difesa.it con suggerimenti e tematiche da trattare.

Ma andiamo per gradi. Il 1° marzo scorso, la webTv dell’Arma Azzurra ha proposto fotogrammi di un meeting particolarissimo, forse unico nell’ambito della Difesa nostrana: ufficiali, sottufficiali e avieri che prendono la parola, si confrontano e avanzano idee su come rinnovare, dall’interno, l’Aeronautica.

“È nel pensiero la nostra forza. Pensiero razionale, oggettivo e concreto, che deve rifuggire dalle prevaricazioni, dalle piccole furbizie, dalla tentazione di aggirare gli ostacoli. Solo così potremo vincere, fornendo un servizio di valore sempre maggiore per la comunità e il Sistema Italia” commenta, in quell’occasione, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Enzo Vecciarelli, sottolineando l’importanza di un progetto che prende forma alcuni mesi prima dell’incontro e del quale, lui, è il principale promotore. Lo start è il 21 ottobre 2016, quando il generale Vecciarelli invia una mail a tutto il personale in forza all’Aeronautica avvisando la costituzione del Gruppo di Lavoro (GdL) denominato “La Palestra del Pensiero Aeronautico” e illustrandone i compiti e gli obiettivi. Attenzione, perché ricorrere alla posta elettronica è tutt’altro che un gesto scontato: infatti, pur essendo quella del Capo di Stato Maggiore una comunicazione che ha dell’ufficialità, il ricorso ad uno strumento d’uso quotidiano, più “familiare” rispetto ad una circolare, palesa lo spirito del progetto stesso, cioè un coinvolgimento totale che non tenga conto di distinzioni dettate dal grado. Dal 17 novembre successivo, il Gruppo di Lavoro inizia a riunirsi con cadenza settimanale per raccogliere e valutare gli spunti di riflessione e le idee avanzati e per poi suddividerli per aree tematiche. A presiederlo è l’altro animatore del think tank, il Generale di Brigata Aerea Francesco Presicce.

Come accennato, i contenuti da discutere arrivano tramite web ad una casella di posta; sì, ma quante lettere sono arrivate in-box? “Numerose” fanno sapere dall’Aeronautica che, comunque, non fornisce un dato numerico preciso, preferendo dire che “il loro numero non è rilevante ai fini statistici in quanto nettamente inferiore rispetto al numero delle idee proposte. Questo perché spesso la singola e-mail veicola più idee o suggerimenti e soluzioni alle differenti problematiche della Forza Armata”.

Primo successo dell’esperiemento è “il superamento della diffidenza iniziale: fare capire cioé a uomini e donne dell’Aeronautica che possono mettere liberamente sul piatto le loro idee. Il che, in un contesto tradizionalmente gerarchico, è cosa talmente nuova da suscitare lecite perplessità” commenta il generale Presicce, aggiungendo che “nel momento in cui abbiamo pubblicato i nomi delle persone che hanno avanzato proposte e che abbiamo fatto sapere che quelle proposte erano state analizzate c’è stato il picco. Vuole un esempio? Alcuni ragazzi della truppa fanno notare l’impossibilità di accedere a determinate figure tecniche per via di cavilli e standard che risalgono ai tempi della leva. E’ un ostacolo alla professionalità e, quindi, affrontiamo subito la cosa. L’aver mostrato il desiderio di raccogliere la segnalazione e di farne argomento di dibattito ha contribuito ad estendere l’ interesse per il think tank e la partecipazione al progetto”.

Abbiamo, dunque, tre livelli: invio idee, loro discussione nel GdL poi, selezione di quelle che sono fattibili e tentativo di metterle in pratica. Per questa ultima fase ci sono i simposi, come quello ripreso dalla webTv in marzo; anch’essi chiamano a raccolta tutto il personale pur avendo, a differenza dei Gruppi di Lavoro, una cadenza mensile.

Ma una volta raggiunti gli scopi e trasformata la parola in azione, il think tank che fine fa? Non chiude, se è quello che qualcuno potrebbe ipotizzare anzi, assume una funzione ciclica di strumento sempre in movimento finalizzato a promuovere ed istituzionalizzare un processo di “trasformazione persistente” (come la chiamano in AM) della Forza Armata, quindi non è prevista una data di fine attività della Palestra del Pensiero aeronautico.



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