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Perché Roberto Maroni ha premiato Silvio Berlusconi e Massimo Moratti

È stata una cerimonia all’insegna del fair-play e delle emozioni a Palazzo Lombardia, dove sono stati premiati Silvio Berlusconi e Massimo Moratti con la Rosa Camuna, simbolo della regione, per i meriti sportivi e sociali conseguiti alla guida dell’Inter e del Milan. Gran cerimoniere – e ideatore dell’evento – il presidente Roberto Maroni, che ha consegnato agli ex presidenti dei club milanesi due maglie “sbagliate” con il numero 1: una, dell’Inter con la scritta “Silvio” per Berlusconi, e una del Milan con la scritta “Massimo”, per Moratti.

Sala stracolma e tanti invitati per un confronto – moderato dal direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti – tra due dei personaggi che più hanno fatto la storia del calcio milanese, e non solo. Così, se Berlusconi può vantarsi di essere il presidente più vincente di sempre, Moratti – come ha ricordato Maroni – ha vinto il Triplete, cosa mai riuscita al Milan. Ma la cordialità e l’armonia tra i due, per ben 15 anni insieme sulle sponde opposte del Naviglio, è stata assoluta. Tante le vittorie, i ricordi dei derby, e i momenti vissuti insieme: rivali ma leali, uniti nel rispetto per una carriera che non è stata solo sportiva ma molto di più.

Il Premio Rosa Camuna gli è stato attribuito grazie all’attività delle due onlus ispirate al Milan e all’Inter: la Fondazione Milan e Inter Campus, da anni attive in Italia e nel mondo nell’ambito della cooperazione e dell’aiuto ai più bisognosi. Un dovere, hanno precisato i due, anche per il valore e l’immagine che hanno i due club nel mondo, e che ha il calcio come veicolo di amicizia e solidarietà.

Alla fine, spazio per il futuro delle due società milanesi. Berlusconi ha raccontato di come abbia cercato imprenditori milanesi e italiani che l’aiutassero finanziariamente per il Milan, ma senza fortuna. Ora l’Inter e il club rossonero sono in mano ai cinesi Zhang e Li: l’augurio, a loro, e a tutto il calcio italiano, è di ripetere i successi di Berlusconi e Moratti.


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