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Tunisia nel caos, il premier Jebali: governo d’unità nazionale

“Ho deciso di formare un governo tecnico d’unità nazionale, senza alcuna personalità politica, che avrà il mandato temporaneo a gestire il Paese fino alle elezioni che mi auguro possano avvenire il prima possibile”.

A parlare è il premier tunisino Hamadi Jebali, che ha fatto appello a evitare ulteriori episodi di violenza nel Paese dopo il caos scoppiato in seguito all’assassinio a Tunisi del leader dell’opposizione, l’avvocato 48enne Chokri Belaid. La sua uccisione ha scatenato manifestazioni di rabbia e proteste contro il partito islamico al potere Ennahda, ritenuto responsabile dell’assassinio, che tuttavia ha negato ogni addebito stigmatizzando fermamente quanto accaduto. Il timore è che possa esserci una recrudescenza delle tensioni dopo la “rivoluzione dei gelsomini” e la crisi crisi politica, sociale ed economica che nel 2011 portò alla caduta, dopo 23 anni, del presidente Ben Alì.

Tra il 6 e il 7 febbraio ci sono stati numerosi scontri tra manifestanti e agenti di polizia, uno di questi è morto dopo essere stato colpito al petto da un sasso lanciato dai dimostranti durante una carica della polizia. Avvocati, magistrati, funzionari delle procure e dei sindacati dei docenti universitari tunisini hanno deciso di partecipare allo sciopero generale indetto dai partiti all’opposizione in memoria del politico assassinato.



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